E’ esplosa la rabbia tra i ristoratori per la chiusura a partire dalle 18 prevista dal nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (dpcm).
È scontro anche tra regione e governo. Nella diretta di oggi Luca Zaia ha alzato i toni: secondo lui non bisognava puntare su ristoranti e palestre ma su assembramenti.
Le parole di Luca Zaia
“Inutile che vi dica la mia posizione e quella delle Regioni. Abbiamo discusso per 4 – 5 ore in videoconferenza.
Io ho portato subito le ragioni di una comunità che sta cercando di gestire per bene la pandemia da covid. Ho posto una questione che volevo affrontare nell’ordinanza che avevamo preparato:
Sarebbe stato molto semplice, insistere di più rispetto gli assembramenti, che prescindono dalle attività non c’entrano con le partite Iva.
Ristoranti, palestre che vengono chiuse e rischiano di non aprire più, hanno sempre rispettato le norme.”
Le piccole attività commerciali non sono il problema
“Non sono state segnalate da parte dei controlli della regione della Sanità Pubblica, né focolai, provenienti da queste realtà né comportamenti delinquenziali da parte degli imprenditori.
Non abbiamo dati che i responsabili dei contagi siano queste attività commerciali. Questo provvedimento è una tragedia, e facciamo fatica a giustificare azioni come queste.
“Il problema non è la gelateria che vende un cono di gelato o la pizzeria che vende uno spicchio di pizza.
Io sono stato il primo a febbraio a fare l’area rossa a chiudere chiese, scuole e speravo che tutti i sacrifici dovessero essere riconosciuti.
Pensate al mondo dello sport, di come è messo alla berlina, pensate a com’è come messa l’attività delle palestre e tutta la situazione sociale di comunità.”
