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Veneto, la Guardia di Finanza scopre un evasore totale

L'operazione della Guardia di Finanza a Venezia e Vicenza: sequestro di merce contraffatta, denunce per evasioni fiscali e frode al reddito di cittadinanza

Venezia è presa d’assalto dai turisti nei giorni che precedono l’introduzione del ticket d’accesso. Perciò la Guardia di Finanza ha sguinzagliato i Baschi Verdi nei negozi specializzati nel vendere paccottiglia a Venezia e a Mestre.

Il sequestro di merce contraffatta a Venezia e Mestre

L’esito dei controlli è stato il sequestro di oltre 17.000 articoli di bigiotteria, souvenir e capi di abbigliamento in 9 negozi nel centro storico e in altri 5 a Mestre nella zona di via Piave. Inoltre, 15 commercianti sono stati denunciati per mancato rilascio di scontrino fiscale, sono stati trovati 3 addetti assunti in nero. In un esercizio commerciale che offre il servizio di Money Transfer, oltre a merce contraffatta, sono stati trovati documenti di identità denunciati come smarriti.

Nella marca trevigiana, invece, i finanzieri hanno ottenuto da un’azienda agricola la restituzione di 120.000 euro. La somma era stata fornita alla società attraverso i fondi del PNRR per acquistare beni, ma i tre amministratori dell’azienda, che fattura 4 milioni di euro l’anno e ha 25 dipendenti, non erano in regola con il versamento degli oneri contributivi. I tre hanno utilizzato questi fondi per saldare i debiti tributari e previdenziali.

Vicenza, la Guardia di Finanza scopre la frode fiscale

Infine, a Vicenza è stato scoperto un evasore totale. Si tratta di un lavoratore autonomo attivo nel settore edile, il quale non presentava la dichiarazione dei redditi dal 2016. Ma dalle fatture non presentate, eppure esistenti, gli investigatori sono riusciti a ricostruire l’ammontare delle somme percepite: circa 300.000 euro.

Non dichiarando compensi, l’uomo ha potuto chiedere ed ottenere anche il reddito di cittadinanza per due anni, percependo in tal modo €13.000. È scattata la denuncia per occultamento di documentazione contabile e per il reato di indebita percezione del reddito di cittadinanza. È stato segnalato all’INPS per il recupero delle somme percepite e all’Agenzia delle Entrate per la riscossione delle imposte evase con le relative sanzioni.

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