L’iniziativa di Confesercenti per affrontare la crisi dei negozi a Mestre
Quello che maggiormente preoccupa è il trend, ossia il calo del valore immobiliare degli spazi commerciali a causa della minore domanda. Dunque, dobbiamo attenderci un aumento di serrande chiuse.
Parte da qui l’iniziativa di Confesercenti di affidare a Gabetti e Nomisma un progetto di rigenerazione urbana del centro. Alvise Caniello, direttore Confesercenti Venezia-Rovigo, sostiene: “È un’area che conta 800 spazi commerciali lungo il fronte commerciale, di cui il 22%, purtroppo, sono negozi sfitti. Ci sono delle dinamiche che vale la pena indagare e approfondire per conoscere e per attivare delle politiche.”
“Questa è una città che ha bisogno di costruire classe dirigente, che ha bisogno di fare delle valutazioni, che ha bisogno di conoscere il dato e le dinamiche per poter decidere e per prendere delle impostazioni chiare e utili per il rilancio della terraferma. Dobbiamo lavorare in questa direzione. Lo studio è la base di raccolta dati che poi servirà per la costruzione di iniziative sul patrimonio e commerciali per rilanciare il centro di Mestre.”
Fondamentale l’analisi dei punti critici e di forza della città
L’obiettivo, dunque, è rilanciare Mestre. Basti pensare che un negozio al m² nel 2016 valeva 3 mila e 100 euro, ora non costa più di 2 mila e 750 euro.
Lo scopo è quello di raccogliere in uno studio i punti critici e gli elementi di forza del centro urbano entro luglio. Questo perchè la vita della città sta degenerando e avvicinandosi al punto di non ritorno.
Nel cuore dell’estate, il progetto Mestre Next sarà sottoposto alle categorie produttive. Saranno messe sotto accusa la viabilità e gli accessi al centro e riconsiderata la storia commerciale di tutto rispetto.
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