Scontri sul requisito di residenza per le case pubbliche in Veneto
Frizioni tra la Giunta Zaia e la Corte Costituzionale sul diritto ad ottenere l’assegnazione delle case pubbliche. La Consulta ha bocciato il requisito richiesto dalla regione della residenza nel Veneto di almeno 5 anni.
Tale criterio, secondo la sentenza 67 pubblicata oggi, impedisce di soddisfare il diritto inviolabile dell’abitazione e viola il principio di uguaglianza formale tra chi può e chi non può vantare una condizione. Non terrebbe, inoltre, conto dello stato di bisogno.
“Prendo atto della sentenza della Corte Costituzionale- ha detto Luca Zaia- ma non la condivido per onestà intellettuale e storia personale. In Veneto abbiamo scelto di premiare ch,i cittadino italiano o straniero non fa differenza, nella nostra terra ha un progetto di vita.”
Zaia e la società veneta da premiare
“Penso che la nostra norma non sia affatto una legge che esclude, tutt’altro.- Continua a Zaia -È stata voluta per favorire inclusione e senso di comunità. L’abbiamo pensata per chi vuole stabilirsi in Veneto con la propria famiglia,avviare un percorso di vita, iniziare un’attività lavorativa e mandare i propri figli nelle nostre scuole con la prospettiva di mettere radici.”
“Non perché arriva oggi e pretende gli stessi diritti di chi risiede in Veneto da tempo contribuendo, anno dopo anno, alla società e all’economia.”
Luca Zaia si è riservato di valutare le conseguenze dell’applicazione della sentenza.
La discrepanza tra la Giunta Zaia e la Corte Costituzionale mette in luce tensioni tra diritto regionale e normative nazionali, sollevando interrogativi sull’equità nell’accesso alle risorse pubbliche e sulla giustizia sociale nel contesto abitativo.
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