Il panorama musicale italiano si arricchisce di nuove sonorità e riflessioni con l’uscita del terzo album di Bartolini, intitolato “TILT”. Il cantautore e polistrumentista, è originario della Calabria ma, ormai, ha messo radici a Roma, dopo una tappa a Manchester.
Porta avanti la sua evoluzione artistica con un progetto discografico maturo e sincero, ancorato alle sue influenze alternative rock ma pronto a esplorare nuove strade sonore e concettuali. Attraverso dodici tracce coinvolgenti, Bartolini si confronta con i temi della crescita personale, degli affetti, delle perdite e dei cambiamenti, regalando al pubblico un viaggio emozionale che promette di lasciare un segno.
Dopo due anni, Bartolini ritorna con un album che coinvolge più artisti
Dopo un periodo di tour e di intensa attività live, Bartolini torna finalmente in studio per regalarci nuova musica. “TILT” arriva a distanza di due anni dal suo ultimo album e a cinque anni dall’esordio con l’EP “BRT, Vol.1”. È un ritorno atteso, accolto con entusiasmo dai suoi fan e da tutti coloro che amano la sua musica sincera e appassionata.
Nel processo creativo di “TILT”, Bartolini non è stato da solo. Ha potuto contare sulla collaborazione di amici e colleghi di fiducia come Goldenyears, Davide Rossi Doria, Lil Kvneki e Tripolare. Questo coinvolgimento artistico ha arricchito il lavoro, portando nuove prospettive e contribuendo a plasmare un album autentico e coinvolgente, capace di toccare le corde dell’anima.
Il concept dietro l’album “TILT”, un’anima che vacilla
Bartolini ci porta nel suo mondo, raccontandoci il lungo percorso creativo che ha portato alla nascita di “TILT”: “C’è un anno e mezzo di vita dietro questo disco. Un ciclo che ha attraversato slanci creativi e dubbi profondi, battute d’arresto e ritorni di fiamma. Ma con questi si sono presentate anche paura, solitudine ed esaurimento. Da qui è stato TILT: l’ansia che straripa di fronte alle scadenze, alle scelte difficili e alle crisi personali”.
Il titolo stesso dell’album evoca l’idea di un’inclinazione improvvisa, di un’anima che vacilla di fronte alle sfide della vita adulta, alle scelte difficili e alle crisi personali.
Prosegue: “Dopo Forever, ho scelto nuovamente il mio vissuto come punto di partenza del racconto, ma in una chiave differente e più profonda. Un delicato equilibrio, una pila di bicchieri che a volte riesco a tenere in piedi e altre no. Questo cambiamento si riflette anche nell’inclusione di nuove sonorità. Ed ecco che, per la prima volta, al fianco delle più familiari chitarre, fanno la loro comparsa influenze jangle e r&b”.
LEGGI ANCHE: Angelina Mango annuncia l’uscita del suo album “poké melodrama”
Un Commento