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Blitz della polizia: perquisizioni al centro sociale Rivolta

Una perquisizione collegata alle indagini sulle irruzioni fatte dagli attivisti qualche settimana fa. Gli investigatori avrebbero requisito del materiale

Blitz della polizia stamane in tenuta antisommossa al centro sociale Rivolta di Marghera. Dieci squadre per un totale di 150 uomini della Digos delle volanti e della guardia di Finanza, si sono schierate davanti al centro e hanno fatto scattare una perquisizione.

Cercavano  documenti o elementi utili ad accertare eventuali responsabilità per l’irruzione, decisa dai militanti del centro nella raffineria Eni il 12 settembre scorso.

Blitz della polizia

L’irruzione era condannata in un incontro in prefettura, con il questore dai sindacati CGIL, CISL e UIL.

Ha suscitato forti preoccupazioni tra i lavoratori presenti per i rischi legati ad un incidente che avrebbe portato danni agli impianti e all’ambiente.

I manifestanti

I manifestanti hanno dichiarato che volevano protestare contro un’azienda che ritengono si ispiri ad un modello di sviluppo distruttivo che sta generando cambiamenti climatici.

L’iniziativa era stata svolta al termine dei quattro giorni del Venice Climate Camp, ospitato proprio al Rivolta.

Durante la perquisizione è accorso un centinaio di giovani che gravitano nell’ambiente del centro sociale. Tommaso Cacciari ha parlato di intimidazione.

Gli operai invece hanno vissuto il 12 settembre scorso più che come un atto politico un maldestra manifestazione che ha messo a rischio la loro vita, la loro fabbrica e la loro città.

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