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Trovato il corpo di Scandellari. Fermi bus e vaporetti

Sciopero nazionale e presidi chiedono azioni contro gli infortuni. A Bargi, altri due corpi recuperati, tra cui quello di Adriano Scandellari, ingegnere di 57 anni di Ponte San Nicolò

Sciopero e presidi in tutta Italia oggi per chiedere qualcosa di concreto contro gli infortuni sul lavoro.

Ritrovati altri due corpi, tra cui quello di Adriano Scandellari

Nelle stesse ore, i sommozzatori dei Vigili del Fuoco hanno trovato i corpi di 2 dei 4 lavoratori che risultavano ancora dispersi. I corpi appartengono alla quarta e alla quinta vittima dell’esplosione nella centrale idroelettrica di Bargi.

Uno dei due corpi ritrovati è di Adriano Scandellari, l’ingegnere di 57 anni di Ponte San Nicolò, nel padovano, che aveva l’ufficio a Mestre in Via Torino. La notizia del suo ritrovamento è circolata nel paese dove risiedeva, nel primo pomeriggio.

Grande lo strazio per la scomparsa dell’ingegnere, insignito lo scorso anno con il titolo di maestro del lavoro dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Sciopero a Venezia per la sicurezza sul lavoro

A Venezia, per lo sciopero, si sono fermati bus e vaporetti per 3 ore, dalle 10 alle 13. Alle 14.30 è stato organizzato un presidio davanti alla sede della Confindustria di Cgil e Uil, mentre la Cisl manifesta separatamente con 4 ore di sciopero e un’assemblea nazionale il 13 aprile a Roma, dedicata alla salute e alla sicurezza.

Le parole di Michele Zanocco, segretario Cisl Venezia: “Il tema della sicurezza continua ad essere centrale nel mondo del lavoro. Ancora una scia di sangue, troppi morti che nei luoghi di lavoro continuano ad essere registrati ogni giorno.”

“Saremo alla grande manifestazione che la Cisl nazionale ha indetto a Roma. Sarà presente un’importante delegazione della Cisl di Venezia. Tutto questo per richiedere una nuova e grande attenzione su questo tema. Bisogna intervenire sia dal punto di vista legislativo che dal punto di vista della cultura e della sicurezza. Cultura significa prevenzione, formazione, una formazione che deve partire dalle scuole. Da lì deve partire un’idea generale che la sicurezza è un elemento centrale e che tale deve rimanere per tutto il mondo del lavoro e per le famiglie italiane.”

Bilancio drammatico dei morti sul lavoro a Venezia

La città metropolitana veneziana era stata colpita da un’altra morte bianca alcuni giorni fa, il 5 aprile, a Mestre, di un tecnico specializzato al Teatro Momo, Mattia Dittadi di 45 anni. Si tratta, però, soltanto dell’ennesima vita stroncata sul lavoro.

Nel 2023, nel veneziano, sono morte 20 persone. Un bilancio che ha fatto salire nella regione Venezia al secondo posto, dietro Verona e sopra Treviso.

GUARDA ANCHE: Matteo Secchi e i dati dello spopolamento veneziano

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