Cronaca

Scoperto con cinque chili di marijuana: pusher arrestato

Gestiva il giro di spaccio da un appartamento di Marghera: lo hanno bloccato i carabinieri con il supporto dei cinofili della polizia locale

Quarto spacciatore arrestato nell’arco di due settimane dai Carabinieri della Sezione Operativa NORM di Mestre, questa volta a finire nella rete dell’Arma è un afgano, che aveva base logistica in un appartamento di Marghera. Effettivamente la cornice degli ultimi arresti è simile: straniero, domiciliato tra Mestre e Marghera, in appartamento posto in zona strategica poiché ben collegato, dosi di stupefacente (marijuana) addosso già suddivide ed il resto della “partita” in casa.

L’operazione

L’ultima operazione è scattata nella serata di ieri 15 maggio, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Mestre, coadiuvati nelle fasi esecutive dalle unità cinofile della Polizia Locale di Venezia, hanno tratto in arresto in flagranza di reato per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio M.E. afgano 32enne, sulla cui persona erano convergenti alcune segnalazioni, puntualmente verificate con interventi sul posto e accertamenti riservati.

Il pusher

Questa volta i Carabinieri hanno colto al volo una segnalazione di poche ore prima, che indicava uno straniero orbitante attorno ad un appartamento nel centro di Marghera, in zona via Beccaria, con frequenti uscite e rapide rincasate e via così. Osservazioni e pedinamenti hanno consentito di individuare già dalla mattina la base del sospetto pusher, un appartamento sito in una palazzina residenziale. Giunta l’oscurità della sera è scattato il blitz. I Carabinieri dopo aver seguito lo straniero per tutto il pomeriggio e in condizioni di sicurezza, hanno bloccato il sospetto accedendo all’appartamento in locazione. All’interno dei locali sono stati rinvenuti, anche grazie all’ausilio di Lapo e Coco, cani delle unità cinofile della Polizia Locale di Venezia, complessivamente quasi cinque chilogrammi di Marijuana.

La marijuana

La circostanza particolare è stata che l’uomo, al momento del fermo, aveva ben 15 involucri da un ettogrammo ciascuno in una  borsa a tracolla belli e pronti per lo smercio, mentre a casa c’era il resto della Marijuana confezionata in un grosso sacco conservati nell’armadio della camera e altre due “dosi” da etto in un cassetto. I sensibilissimi nasi a “tartufo” dei cani antidroga hanno subito fiutato lo stupefacente nascosto. I militari hanno poi recuperato anche tutto il materiale necessario al confezionamento delle dosi: bilancini, ritagli e rotoli in cellophane per la realizzazione delle classiche dosi da strada. Sono stati rinvenuti e sequestrati dai Carabinieri anche gli immancabili bilancini fondamentali per la pesatura delle dosi, il coltello e i telefoni cellulari cd. “dedicati” con i contatti dei vari clienti.

L’arresto

Per il pusher straniero, dopo le formalità di rito e proprio in considerazione della sua propensione al crimine con ben 5 chili di “Maria” da smistare, si sono aperte quindi le porte della casa circondariale di Santa Maria Maggiore, a Venezia. Gli investigatori sospettano che, a causa della quantità dello stupefacente sequestrato, la cellula fossa attiva nello micro-smercio tra i tossicodipendenti della Città Metropolitana.

Le attività di contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti sulle aree sensibili della terraferma in atto da tempo proseguiranno senza sosta da parte dei Carabinieri della Compagnia di Mestre su tutto il territorio di competenza.

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