Fincantieri lancia l’allarme. Cresce ad un ritmo del 10% l’anno, ma rischia una battuta d’arresto perché non riesce a trovare cinque-seimila lavoratori e li deve assumere nei prossimi tre anni.
È stato l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, a tornare sull’argomento spinoso del lavoro manuale che non piace alle nuove generazioni.
Mancano soprattutto carpentieri e saldatori, mestieri usuranti, ma di alta specializzazione che consentono di partire da una paga base di 1600 euro. Ma con le indennità rischio alta specializzazione si arriva anche a cinquemila euro al mese.
Nulla a che vedere, ha sottolineato Bono, con i 500 euro mensili racimolati dai rider con le consegne del cibo a domicilio.
L’offerta proposta da Fincantieri
I ragazzi che scelgono questa professione arrivano a prendere 5 euro all’ora, inclusi i contributi, ma tendono ad abbandonare dopo qualche mese per qualcosa di meglio, che probabilmente non è rappresentato però, dal lavoro del saldatore.
In Italia in questo momento si conta ci siano almeno diecimila i ragazzi che consegnano il cibo a domicilio.
Non è la prima volta che l’amministratore delegato della Fincantieri mette il dito sulla piaga. Questa volta lancio un invito ai genitori ad invogliare i figli.
Non la pensa così la Fiom Cgil che ha suggerito a Fincantieri di cercare tra i lavoratori che lavorano in appalto e in subappalto, spesso pagati con meno di 1600 euro al mese e che in questi anni hanno acquisito una certa specializzazione.
La replica non si è fatta attendere. Il gruppo ha precisato le 5 sei mila persone sono necessarie all’indotto che in Italia raggiunge in questo momento le 40 mila persone.
Fincantieri ha già assunto 525 persone, ha detto in una nota il gruppo, e ne assumerà altre nei prossimi tre anni, ma non rinuncerà all’appalto.
Le figure richieste sono oltre ai saldatori, elettricisti, meccanici di bordo, motoristi, arredatori, molatori, pittori ed anche ingegneri ed architetti.