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La CNA veneta lancia l’allarme: “Manca il frumento”

Rincari sul prezzo del frumento: +35% rispetto all'anno scorso.

Scenari apocalittici sul fronte della produzione di grano e la pandemia non c’entra. La CNA veneta denuncia speculazioni sul mercato internazionale che hanno fatto schizzare il prezzo del frumento a +35% rispetto allo scorso anno.

L’allarme della CNA Veneta

All’origine c’è una contrazione dell’offerta legata ad una siccità persistente, che ha causato un calo dei raccolti in Canada e negli Stati Uniti. E poi c’è l’incetta fatta dalla Cina.

L’Italia si scopre in queste settimane non autosufficiente, alla luce non soltanto delle esigenze dei panificatori, che soddisfano la domanda interna, ma anche dei pastifici, che durante la pandemia hanno incrementato le esportazioni di pasta in tutto il mondo.

Il frumento

I pastai, 160 quelli presenti sul territorio veneto, di cui più del 70% artigiani, vorrebbero utilizzare grano nazionale. Tuttavia, in controtendenza rispetto al resto del mondo, nel nostro paese si prevede una contrazione del 10% di terreni seminati a frumento tenero. L

‘ultimo report dell’Istat prevede un aumento della coltivazione di grano duro del 24%, che dovrebbe compensare l’abbandono della produzione di una parte dei cerali, ma con la riduzione delle scorte mondiali di 7 milioni di tonnellate c’è poco da scherzare.

Per questo gli artigiani parlano di allarme e chiedono al Ministro dell’Agricoltura di intervenire sull’intera filiera. In caso contrario non sarà solamente il panettone a costare caro a Natale.

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