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Traffico di droga: in manette l’uomo legato al delitto Kuciak

Traffico di droga, 17 arresti: in manette anche l’uomo legato al delitto Kuciak. Raffica di arresti della Guardia di Finanza. Nel mirino del Gico un’organizzazione criminale legata all’ ndrangheta.

Tale organizzazione era stata decapitata nel 2015, ma stava cercando di risorgere proprio grazie alla direzione dal boss rinchiuso due anni fa nel carcere di Tolmezzo.

Stroncata sul nascere una nuova banda di trafficanti di cocaina che stava scegliendosi come basi logistiche capannoni industriali di Marcon, Marghera, Dolo e Mestre. In azione il Gico della Guardia di Finanza di Venezia. Il boss Attilio Vittorio Violi era in carcere ed era lo stesso che nel 2015 era stato arrestato mentre era a capo di un banda che importava  ingenti quantità di cocaina dall’ Equador. Il tutto usando come copertura una società che importava frutta esotica.

In due anni il capo aveva rimesso in piedi una struttura e mantenuto i rapporti con l’ Ndangreta. In particolar modo con un clan con base ad Àfrico, in provincia di Reggio Calabria. Undici le persone interessate da ordinanza di custodia cautelare in carcere, tre ai domiciliari e tre sottoposte a obbligo di firma.

Violi, dal carcere di Tolmezzo, teneva i rapporti con la banda attraverso i colloqui con la moglie. “Abbiamo anche intercettato un pizzino – hanno spiegato i finanzieri durante l’incontro con i giornalisti – con il nome di una persona reclutata in carcere che avrebbe fatto al caso loro per rimettere in sesto l’organizzazione in Veneto”.

Il cognato di Violi, Giovanni Sculli, e il cugino, Rocco Scordo, sono stati arrestati proprio mentre stamattina si preparavano a incontrare Violi in carcere assieme a un terzo sodàle. Sono stati inoltre eseguiti provvedimenti restrittivi tra la provincia di Venezia e altre aree d’Italia, e in Slovacchia, dove sono scattate stamattina le manette ai polsi di Antonino Vadalà, imprenditore calabrese interessato anche dalle indagini sull’omicidio del giornalista Jan Kuciak (venne fermato assieme ad alcuni parenti per poi essere successivamente rilasciato).

Nel dicembre 2015, il Gico sequestrò, in un capannone di Marcon, oltre 400 chili di cocaina che arrivava nel veneziano su navi e, successivamente camion. Oltre a manioca e altri prodotti. Dopo gli arresti del 2015 avevano deciso di allontanarsi dal Veneto e di tornare in Calabria, tenendo i rapporti a distanza con i loro mercati.

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