Il Fatto

L’esperienza salva i nostri fiumi? L’opinione di Berlato

"Basterebbe affidarci all'esperienza dei nostri padri, che non si sono laureati alla Bocconi, ma nella scuola della vita."

Trasmissione chiara su posizioni importanti da ascoltare su temi sensibili e importanti per la nostra popolazione. Posizioni coerenti e non di bandiera su vaccini, commissione d’inchiesta, case svalutate, motori termici messi presto fuori gioco, adozioni gay e cambio di sesso. Un Sergio Berlato a 360 gradi intervistato da Luigi Gandi

I sindaci di alcuni comuni del colle del Montello, come Montebelluna e Crocetta del Montello, si sono schierati apertamente contro Zaia e Bonaccini. Anche i cacciatori si oppongono alla creazione delle casse di espansione. Non vogliono avere ancora cementificazione in un’area protetta. La sentenza del tribunale di Roma si avrà a settembre.

Luigi Gandi intervista Sergio Berlato sul tema

“Per risolvere questi problemi basterebbe affidarci all’esperienza dei nostri padri, che non si sono laureati alla Bocconi, ma nella scuola della vita”. Siamo arrivati all’assurdo di devastare il territorio anche con queste casse di espansione. Invece che intervenire, come facevano ad esempio i nostri nonni, pulendo il gretto dei nostri corsi d’acqua, o se e dove fatto, in maniera non adeguata.”

in questo caso Sergio Berlato sostiene che siamo arrivati ad alzare gli argini dei corsi d’acqua fuori dal livello del terreno anziché pulire il gretto dei fiumi dove, con le correnti d’acqua, si accumulano detriti, ghiaia e sassi.

“Pulire il gretto dei corsi d’acqua significa aumentarne la portata e quindi prevenire le esondazioni”.

Un altro problema sollevato sono le multe che si ricevono nel momento in cui si va a tagliare ad esempio una pianta nel gretto di un fiume senza autorizzazione. Il non farlo ha portato alla creazione di “boschi” nei letti dei corsi d’acqua. Durante la piena vengono sradicati e portati via dalla corrente, e raggiunto il primo “imbuto”, bloccano il corso dell’acqua e portano all’ esondazione.

“Non sarebbe più semplice invece che spendere un sacco di soldi per intervenire e sanare i danni provocati da queste esondazioni intervenire prima? Non sarebbe più intelligente prevenire spendendo molto meno e garantendo la manutenzione del territorio e dei corsi d’acqua?”.

Le lotte degli ambientalisti?

Anche in questo caso Berlato sostiene: “Succede che non si può garantire la manutenzione perchè qualcuno dice che c’è una salamandra da salvare, o un nido di una cornacchia che non può essere disturbata. Quindi c’è questo approccio animale-ambientalista che con la scusa che bisogna proteggere l’ambiente creano dei danni che sono incommensurabili.”

E quindi?

“L’ambientalismo, o meglio l’integralismo animale-ambientalista, ha provocato e sta provocando dei danni che sono sotto gli occhi di tutti noi. Quindi ci vuole buon senso, anche se ce n’è poco nel nostro paese, sopratutto in alcune generazioni. Però con la consapevolezza che sia così poco alcuni non lo usano affatto”.

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