Il Fatto

Berlato: La caccia come funzione ambientale

Caccia e controllo. Il piano nazionale di gestione dei grandi carnivori, prevede il monitoraggio del territorio, ma anche un'azione.

Luigi Gandi: “Una domanda che mi preme onorevole Sergio Berlato, com’è sulla sanità? Anche lì la caccia è importante e bisogna mettere a confronto le esperienze della caccia della Francia, della Germania. Conosco dei cacciatori, amici che vanno a cacciare in Ungheria perché ci sono facilitazioni burocratiche. È indubbio che la caccia oggi serve per contenere i grandi carnivori o anche il lupo. La caccia come funzione ambientale in Italia, ma soprattutto in Europa.”

La gestione faunistica

Sergio Berlato: “Guardi, la gestione faunistica è una cosa un po’ più ampia. La caccia può essere uno degli strumenti di gestione della fauna selvatica. Utile, spesso indispensabile però, soprattutto per quanto riguarda i grandi carnivori.

L’intervento deve essere fatto da personale autorizzato. Il lupo non è una specie di interesse venatorio. Però il contenimento del lupo è indispensabile per la tutela anche delle altre specie di fauna selvatica. Vuol dire che la gestione faunistica deve essere fatta sulla base di criteri rigorosissimi, di natura tecnico scientifica.

Come dicevo, il piano nazionale di gestione dei grandi carnivori previsto dall’articolo 16 della direttiva Habitat 92 43 CEE. Prevede il monitoraggio del territorio, il censimento della specie oggetto di intervento.

La definizione a livello scientifico di qual è la portata massima del territorio, soprattutto se fortemente antropizzato e una volta definito un numero massimo di soggetti che possono stare sul territorio. Gli altri soggetti in esubero devono essere abbattuti. Questo ce lo dice la scienza, le esperienze a livello mondiale di gestione faunistica. La caccia è uno di questi mezzi.

Berlato, Caccia e controllo

Allora si utilizzano per questi interventi delle persone che siano abilitate all’uso delle armi abilitate alla conoscenza del territorio e quindi a fare in modo che questo tipo di intervento venga controllato. In modo tale da far sì che l’intervento sia chirurgico. E non comporti danni o pericoli per altri tipi di attività o per altri tipi di animali.

Questo deve essere fatto con il controllo delle istituzioni, che una volta aver definito quanti soggetti devono essere prelevati. Incaricano delle persone appositamente formate e specializzate, in modo tale che possano intervenire. E potare quell’albero da frutto a cui io faccio spesso riferimento. In modo tale che attraverso questa azione di potatura il patrimonio faunistico possa continuare a dare frutti rigogliosi.

Il Piano Lupo nazionale

Non solo per le presenti, ma anche per le future generazioni. Questo è quello che dobbiamo fare noi. Ecco allora a livello nazionale, frutto di questo approccio alla Walt Disney ideologico. Sbagliato. Si sta predisponendo un Piano Lupo nazionale.

Piano Lupo nazionale che è frutto di un’ideologia sbagliata che è quella della approccio alla Walt Disney. Che prevede stanziamento di grandi risorse finanziarie, grandi risorse finanziarie per pagare studi, consulenze e altre cose del genere. Dove tutto si può fare e dire del lupo, tranne che toccarlo, è una cosa assurda.

Se noi dotiamo nel nostro paese di un piano lupo, che però non prevede la possibilità di eliminare i soggetti in esubero, questo piano lupo serve solamente ad alimentare ancora il grande affare, di natura economica che ruota attorno ai Lupi e i grandi carnivori.”

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