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In 100 giovani contro il ticket d’accesso

La protesta di giovedì mattina contro il contributo d'accesso a Venezia ha causato tensioni con la polizia a Piazzale Roma, mentre i manifestanti reclamano più case e libertà

Questo è stato il momento più difficile per la polizia e quello topico dei manifestanti contro il contributo d’accesso, giovedì mattina in Piazzale Roma.

La protesta contro il contributo d’accesso

Il corteo di circa 300 persone doveva rimanere lungo la Fondamenta Santa Chiara e, invece, chi ha organizzato la protesta voleva il corteo e voleva occupare i varchi di Piazzale Roma. Lì ha trovato il cordone dei poliziotti, 90 gli agenti messi in campo dal questore Gaetano Bonaccorsi.

Il risultato è stata la paralisi del piazzale per circa mezz’ora e la formazione di una lunga coda di auto all’ingresso. La Digos procederà a denunciare gli organizzatori che non hanno rispettato gli accordi. Per chi ha protestato è rimasta la soddisfazione, però, di aver fatto sentire la propria voce. C’erano le associazioni e i comitati che si battono per ottenere più case per i residenti. Poi, a poco a poco, c’erano anche i veneziani storici che hanno parlato di libertà a rischio, annunciato che non intendono registrarsi e hanno invitato tutti a non pagare il ticket.

Ecco le immagini che riguardano la Fondamenta Santa Chiara, passando per Piazzale Roma, per finire in Campo Santa Margherita. Le parole di una ragazza presente alla protesta: “Sindaco, è da mesi che continua a dirci un sacco di bugie sul fatto che vuole riuscire a gestire il turismo e vuole fare il bene di Venezia. Ebbene non sarà questo il modo in cui si salverà Venezia.”

GUARDA ANCHE: Il resoconto del secondo giorno di contributo d’accesso

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