Cronaca

Spinea, picchia la madre e fratello minore per anni: arrestato 30enne

Lo hanno arrestato i carabinieri a Spinea. L'uomo era spesso alterato e fuori controllo a causa dell'uso di droghe

Nel pomeriggio di lunedì i Carabinieri della Stazione di Spinea hanno tratto in arresto su ordinanza di custodia cautelare personale, per il reato di maltrattamenti aggravati e lesioni personali dolose aggravate, commesse  nei confronti di familiari, P.A., 30enne del posto.

L’accusa

L’uomo, è accusato di comportamenti violenti e vessatori nei confronti della madre sin dal 2016, umiliata, percossa e minacciata di morte a più riprese. La stessa grave condotta era tenuta anche con il fratello alle soglie della maggiore età. Questo, scientemente, non lasciava mai sola la madre in casa per cercare di difenderla dalle ire funeste dell’esagitato. La violenza era dettata – inequivocabilmente – dall’uso di sostanze stupefacenti. Tanto che l’unico periodo di pace relativa per la donna ed il ragazzo era venuto nei mesi in cui l’uomo aveva intrapreso un periodo di disintossicazione in comunità.

Dopo la disintossicazione

Una volta rientrato tra le mura domestiche, però, erano riprese le minacce di morte. Queste erano condite dalle violenze consistenti in percosse anche gravi, con conseguenti lesioni anche con varie settimane di prognosi. L’uomo sfogava la propria irrequietezza anche con il lancio di tutte le suppellettili che trovava in casa, compresi coltelli e le frecce con l’arco, distruggendo mobili e soprammobili senza alcun ritegno.

L’intervento dei Carabinieri di Spinea

L’intervento effettuato dai Carabinieri è il culmine di una indagine fulminea – applicando il c.d. “codice rosso” in tema di violenza domestica – che ha preso origine nei giorni prossimi allo scorso Natale con la presentazione della denuncia da parte dei due malcapitati e con i primi riscontri investigativi. Ha posto fine ad una storia che si protraeva, purtroppo, da anni, nella vana speranza che potesse migliorare.

Le indagini

Le indagini dei Carabinieri infatti, hanno evidenziato che madre e fratello minore dell’uomo, almeno da fine 2016 venivano quotidianamente offesi e minacciati. Inoltre venivano picchiati tanto da essere più volte ridotti con il viso gonfio e tumefatto. Alla fine non ce l’hanno fatta più. Terribile il quadro refertato dagli uomini dell’Arma. Una storia di violenze divenute insostenibili, di paura, costellate da centinaia di episodi sfociati in violenza e minaccia di morte. Oltre ai calci e pugni sferrati senza motivo infatti, il violento era solito spaccare tutto ciò che trovava dinanzi. Mobili di casa, rottura di porte, di pensili della cucina, vetrate, piatti , bicchieri,  e tutto quello che capitava a tiro, incapace di qualsiasi tipo di autocontrollo.

La terapia di recupero

L’unica pausa avuta è stato il periodo di pochi mesi nel corso dei quali l’uomo aveva accettato di sottoporsi ad una terapia di recupero dalla tossicodipendenza, ma per tutto il 2019 tale soluzione veniva categoricamente rifiutata, portando ad uno stato di costrizione e vero e proprio terrore domestico, sfociato nella presentazione della denuncia del figlio/fratello ai Carabinieri.

Il provvedimento

L’indagine ha ricostruito – come detto – anni di violenze con chiari episodi qualificati da precisi riscontri, ma sono innumerevoli i fatti e le condotte riportate, informando conseguentemente l’Autorità Giudiziaria che ha infine emesso il provvedimento restrittivo eseguito lunedì dai militari della Stazione di Spinea, unico rimedio alla cieca furia.

Il carcere

L’uomo, dopo le incombenze di rito, è stato tradotto in carcere a Venezia in “codice rosso” per maltrattamenti in famiglia, aggravati poiché commessi alla presenza e contro un minore nonché per lesioni personali dolose, anche queste aggravate.

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