Salute e benessere

Si riorganizza il Pronto Soccorso del Civile di Venezia

Normalizzazione nelle strutture: il Pronto Soccorso del Civile torna ai percorsi di accesso e accoglienza del pre-pandemia 

L’Ulss 3 Serenissima, seguendo le indicazioni regionali e ministeriali, procede passo passo nella riorganizzazione degli accessi alle proprie strutture, dopo le limitazioni a lungo imposte dalla pandemia. Tra le sedi di importante afflusso di utenti in cui si è lavorato per il ritorno alle modalità di accesso e di accoglienza pre-Covid, c’è il Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Venezia.

Pronto Soccorso del Civile di Venezia

Da lunedì scorso, 5 giugno, è tornata a disposizione dell’utenza la sala di aspetto, e le funzioni del triage sono state riportate nella postazione interna alla stessa sala di aspetto. Il punto di accoglienza “aperto” nel cavedio, che durante il periodo della pandemia, e fino alla scorsa settimana, ha svolto la funzione di accoglienza e triage del Pronto Soccorso del Civile, torna ad essere un InfoPoint per l’utenza di tutto l’Ospedale.

Il ripristino dell’organizzazione normale del Pronto Soccorso ne concentra le funzioni, e consente una migliore gestione degli accessi anche in una fase in cui resta forte la pressione dell’utenza a fronte di organici forzatamente ridotti per la perdurante difficoltà a reperire personale medico e infermieristico per l’emergenza-urgenza.

Qualche difficoltà si è registrata

La Direzione dell’Ospedale si scusa con l’utenza, nella giornata di lunedì, quando a fronte del ripristino dei percorsi pre-Covid non si era tempestivamente provveduto alla riattivazione dei servizi digitali elimina-coda. Il totem per regolamentare l’accesso e i monitor che segnalano agli utenti l’attesa e la chiamata sono stati ripristinati nella mattinata successiva, martedì, completando così la riorganizzazione dei percorsi.

L’Azienda sanitaria raccomanda all’utenza il rispetto delle corrette modalità di accesso ai Pronto Soccorso che sono sedi e servizi dedicati all’emergenza-urgenza, e non devono sostituire il riferimento alla medicina del territorio per le prestazioni non urgenti.

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