Cronaca

San Stino di Livenza: scambio di eroina gialla, arrestato spacciatore

Nei guai un 22enne nigeriano fermato mercoledì pomeriggio

Nonostante il Coronavirus la richiesta di stupefacenti, purtroppo, continua ad esserci, e dunque anche l’azione di prevenzione e contrasto dei Carabinieri non può cessare. Ne sono ben consapevoli anche i militari della Stazione di San Stino di Livenza che, nel tardo pomeriggio di ieri, proprio nell’ambito di un servizio di controllo del territorio, attratti dalla presenza di un soggetto visto aggirarsi con fare sospetto nei pressi della Stazione ferroviaria di quel centro, hanno deciso di approfondire la questione.

San Stino di Livenza

L’uomo, dopo essere sceso da un treno proveniente da Mestre, si è diretto rapidamente e con circospezione, lungo la pista ciclopedonale che dalla stazione ferroviaria conduce verso il centro ma, per sua sfortuna, è stato notato e seguito dai militari dell’Arma che, dopo poco, hanno potuto sorprenderlo mentre, con un rapido gesto passava nelle mani di una terza persona, giunta a piedi dalla direzione opposta, un piccolo involucro. E’ così scattato, rapido e senza indugio il controllo dei militari, che ha consentito di rinvenire nelle mani di colui che lo aveva appena ricevuto, un sacchettino in cellophane contenente 3 grammi di eroina del tipo c.d. “gialla”. Immediatamente bloccato, l’uomo che era giunto in treno e che aveva appena ceduto lo stupefacente, veniva identificato in O. H. classe ’98, nigeriano residente in San Donà di Piave.

Alla luce di tali evidenze, vista la flagranza di reato di spaccio di sostanza stupefacente, O.H. veniva tratto in arresto, mentre colui che aveva ricevuto lo stupefacente, identificato in un residente del luogo, verrà segnalato alla Prefettura di Venezia quale assuntore di sostanza stupefacente.

La perquisizione

La perquisizione eseguita sull’arrestato, consentiva di rinvenire anche una discreta somma di denaro in contante che, ritenuta provento dell’illecita attività, veniva sequestrata insieme alla droga. L’arrestato, come disposto dall’A.G. di Pordenone, veniva poi rimesso in libertà in attesa di giudizio.

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