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Nesto: “Rivediamo i contratti per i lavori stagionali”

La carenza di personale stagionale affligge la costa veneta, con 400 bagnini mancanti. I sindaci chiedono al governo interventi contrattuali per risolvere il problema

Cercasi bagnini, camerieri, guardasala, cuochi, baristi per la costa veneta: mancano i lavoratori stagionali in vista dell’estate. L’appello non sorprende più dopo le riaperture, cessato l’allarme Covid, ma quest’anno hotel, ristoranti e stabilimenti balneari avvertono più pressante il problema. Riguardo i bagnini ne mancherebbero 400, almeno fino alla chiusura delle scuole, secondo alcune società di security. La sindaca di Cavallino-Treporti Roberta Nesto, presidente anche della Conferenza dei Sindaci del Litorale Veneto, chiede una revisione dell’inquadramento contrattuale per incentivare i ragazzi ad avvicinarsi a questo mestiere.

La preoccupazione dei sindaci e delle imprese del settore

Roberta Nesto: “Già lo scorso anno in tutta la costa veneta il problema dei bagnini si è sentito grandemente. La denatalità in tutta una serie di aspetti e anche sulla precarietà di questo lavoro e sull’alta specializzazione e sul rischio. Si sente e quindi la grande preoccupazione è anche per il futuro. L’esigenza di certezza, ma anche l’età che ovviamente è un elemento dirimente, diventano una grande preoccupazione.”

Necessità di nuove politiche contrattuali per i lavori stagionali

“Tutti i sindaci infatti si stanno ponendo questo tema cercando di fare in modo che gli imprenditori possano anche fornire delle agevolazioni e dei benefit. Però è un grande problema che probabilmente dovrebbe essere risolto anche con della contrattualistica nuova. Quindi a gran voce noi chiederemo al governo questa particolare attenzione per il settore. Ovviamente consapevoli che si tratta di un tema importantissimo per tutte le nostre località.”

In conclusione, la situazione evidenzia la necessità di un intervento governativo mirato per garantire la sicurezza nelle spiagge e sostenere il settore turistico.

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