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Klick’s on ways: parte il tour sulle ciclabili a rotelle

Camminare ed esplorare dev'essere per tutti. Con una particolare motocicletta 10 viaggiatori di cui 8 a mobilità ridotta dal 19 maggio inizieranno ad attraversare il Veneto per valorizzare i territori, la loro vita e quella di chi li accoglierà

Parte venerdì 19 maggio da Negrar di Valpolicella in provincia di Verona, la nuova edizione di “Klick’s on ways” il cammino di 10 viaggiatori di cui 8 con mobilità ridotta, che attraversano il Veneto per raccontare l’esperienza del viaggio lento e per valorizzare i territori, la loro accessibilità e l’accoglienza della comunità ma soprattutto per portare un messaggio forte: “il cammino è un esperienza per tutti”.

Le parole di Pietro Scidurlo, presidente di Free Wheels”

“Klick’s on ways è un esperienza di viaggio lento aperta a persone con lesione midollare. L’obiettivo è quello di valorizzare i territori, la loro accessibilità, l’accoglienza della comunità ma soprattutto l’esperienza del cammino”.

L’associazione Free Wheels è un organizzazione di volontariato che avvicina persone con esigenze di accessibilità all’esperienza del cammino e che nel 2022 ha lanciato la prima edizione in Emilia Romagna e ogni anno sceglierà una nuova regione da attraversare.

Per l’occasione ha appositamente costruito e verificato un percorso attraverso diversi itinerari del Veneto: il Cammino delle Scoperte, la via Romea Strata, la via Postumia, la ciclabile Treviso-Ostiglia e il cammino di Sant’Antonio.

Manuela Lanzarin, assessore alla sanità Regione Veneto

“Significativo è anche l’incontro che loro hanno messo in questo progetto con le tre unità spinali, partendo da Negrar, Vicenza, altra unità molto importante in Regione Veneto, per finire a Motta di Livenza, all’ORAS, che è il nostro istituto dedicato, in cui ci sarà la parte finale.

Questo nell’ottica non solo di far conoscere questi reparti particolari e super specializzati ma anche di far capire alle persone che purtroppo oggi sono i degenti di questi reparti o comunque hanno incontrato patologie/malattie di questo tipo, che però c’è anche una riscossa. non solo un recupero funzionale come è stato detto molto importante ma anche un recupero sociale e comunitario”

Per sviluppare un turismo legato alle persone con disabilità motoria ci vogliono anche mezzi che l’industria di oggi è in grado di fornire.

Pietro Scidurlo

“Con questo longherone che ha un peso leggerissimo e consente anche quindi a persone con una poca capacità motoria agli arti superiori. Si sgancia e si riaggancia su un traversino centrale, poi ci si avvicina attraverso questo beccuccio che è studiato appositamente per questo prodotto e alla fine con la semplice spinta si aggancia. E’ semplice, ha una buona resistenza, e se lo diciamo noi che affrontiamo sentieri potrebbe aver una valenza e soprattutto ci rende autonomi e io credo, noi crediamo che la ricerca dell’autonomia è qualcosa che non si fermerà mai”.

E insieme alla tecnica ci vogliono anche i rapporti umani.

“E’ un pensiero trasversale di tutta l’associazione Free Wheels che il miglior sinonimo per accessibilità sia accoglienza perchè spesso e volentieri un buona accoglienza è quindi una buona risposta alle nostre esigenze “.

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