Economia e società

Giornata nazionale dei Balneari 2019: invito alle istituzioni

“Chiediamo piu’ attenzione per i problemi che attanagliano il nostro settore”. 25 agosto 2019: 2° giornata nazionale dei balneari italiani

Giornata nazionale dei Balneari Italiani: anche la costa veneta aderisce all’iniziativa di domenica 25 agosto, che si svolge in contemporanea in tutti gli stabilimenti balneari italiani, in collaborazione con confcommercio e fipe. Nata nel 2018 come giornata di mobilitazione nazionale del comparto per informare clienti e opinione pubblica sulla situazione in cui versa la balneazione attrezzata italiana, con questa giornata di festa, il Sindacato intende promuovere l’importante ruolo degli stabilimenti balneari nell’ambito dell’offerta turistica nazionale, ricordando che oltre il 60% delle presenze continuano a registrarsi nelle destinazioni marine. La Giornata dei Balneari, inoltre, vuole essere l’occasione per richiamare l’attenzione di cittadini e mondo politico sui problemi del settore.

Giornata nazionale dei Balneari

«Oggi riproponiamo questa giornata di mobilitazione, che è poi una giornata di festa per tutti i balneari, per sensibilizzare l’opinione pubblica in merito ai problemi che ci attanagliano ormai da molti anni», spiega Leonardo Ranieri, vicepresidente nazionale del Sindacato Italiano Balneari.

«A un anno di distanza dalla prima giornata dei balneari italiani, con l’incessante lavoro svolto dal sindacato e il supporto della classe politica, siamo riusciti ad ottenere un differimento di ulteriori 15 anni sulla durata delle concessioni, grazie alla quale possiamo sperare in un futuro positivo. È chiaro che l’ambizione degli operatori del comparto balneare – conclude Ranieri – è di riuscire a dare al settore una riforma organica, perché già da troppi anni siamo costretti a lavorare nell’incertezza, togliendo tranquillità al comparto e a tutti i lavoratori che da esso dipendono».

I problemi del settore

Sono ancora lontani dall’essere risolti, infatti, i problemi che affliggono il settore: dalla precarietà amministrativa a seguito dell’errata applicazione della cosiddetta Direttiva Bolkestein, all’insostenibile pressione fiscale che non ha eguali nelle altre aziende turistiche (come l’aliquota IVA al 22 %); dall’aggravarsi del fenomeno erosivo non adeguatamente contrastato che riduce la capacità produttiva delle aziende, alle complicazioni burocratiche che impediscono di migliorare i servizi che vengono offerti. Anche la moratoria dei quindici anni varata con la scorsa legge di stabilità, per molti a livello nazionale, è ancora “lettera morta” per la mancata sua effettiva applicazione da parte di numerosi comuni.

«Il Veneto continua a fare la sua parte – ribadisce Alessandro Berton, presidente di Unionmare Veneto –. Ricordiamo che la nostra regione ha il primato delle presenze turistiche a livello nazionale e di questo il comparto balneare ha una quota importante. Per questo motivo noi continuiamo ininterrottamente a portare avanti le nostre istanze. I balneari del Veneto da sempre si contraddistinguono non solo per qualificare la loro offerta turistica, ma anche per la capacità di interagire positivamente con le amministrazioni comunali e regionali. Vanno, poi, sottolineate tutte le buone pratiche che hanno qualificato finora l’opera di tutto il comparto balneare che caratterizza la costa veneta, quali l’inclusività e la sostenibilità ambientale, la sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente e della biodiversità, una maggiore targhettizzazione dell’offerta turistica e molto altro».

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