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Concessioni balneari: lettera d’infrazione

L'Unione Europea stringe la morsa sull'Italia sul fronte delle concessioni balneari. Oggi un altro passo: l'invio di una lettera d'infrazione

Rinnovo delle concessioni balneari. L’Unione Europea invia a Roma, le lettere di infrazione, anche se un portavoce di Bruxelles, ha spiegato che le trattative continueranno e l’obiettivo è di evitare di andare in giudizio alla Corte di Giustizia.

Rinnovo delle concessioni balneari

Lungo la costa veneta, proprio lunedì scorso, si sono riuniti i sindaci del litorale Veneto per fare il punto delle procedure di rinnovo. La loro preoccupazione sono i posti di lavoro nella regione, che potrebbero saltare nel caso dell’arrivo delle tenute multinazionali.

Roberta Nesto

Roberta Nesto, Presidente Conferenza dei sindaci del litorale veneto: “Noi come sindaci auspichiamo sempre che ci sia un provvedimento. Ovviamente rispettoso delle direttive comunitarie, ma soprattutto rispettose dei nostri imprenditori. Che salvaguardino i posti di lavoro e le economie che hanno reso fin ad ora grande la costa veneta. Quindi auspichiamo che ci siano delle risposte da Roma. Siamo in una situazione molto variegata ed è per questo che era necessario fare il punto.

Abbiamo delle amministrazioni che hanno raccolto delle manifestazioni di interesse e le hanno pubblicate. Ci sono Comuni che stanno cominciando ad affrontare il tema in questi giorni. E ovviamente quindi, noi adesso cercheremo, dal confronto, di fare emergere una linea che possa salvaguardare i principi e le norme. Ma che inoltre salvaguardi quelli che sono i posti di lavoro nella costa veneta.”

Le risposte arriveranno

Il portavoce dell’Unione Europea ha aggiunto che dall’arrivo di questa lettera il governo italiano ha tempo due mesi per fornire risposte. Si tratta insomma di un passo avanti nella procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per il mancato adeguamento alla direttiva Bolkestein. Oltre che a seguito alla lettera di messa in mora inviata nel 2020.

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