Cultura e Spettacolo

Caterina Cornaro: ultima regina di Cipro ricordata alla Regata Storica

Un approfondimento sulla storia di Caterina Cornaro, l’ultima regina di Cipro ricordata ogni anno durante la Regata Storica di Venezia, parte del progetto di Venezia 1600 che vuole raccontare, nel mese di marzo, alcuni tra i principali personaggi femminili che fecero grande la Serenissima.

Amatissima dai suoi sudditi, sia asolani che ciprioti, Caterina Cornaro è stata accolta da Venezia come una figlia e ricoperta dei più alti onori. Avvolta da un alone di eleganza e raffinatezza che l’ha fatta passare alla storia. Caterina Cornaro, ultima regina della Serenissima e signora di Asolo, è una figura immortale per Venezia e i suoi 1600 anni di storia, tanto da ricordarla, ancora oggi, con un corteo acqueo durante la Regata Storica.

Il matrimonio con il re di Cipro e d’Armenia

Discendente di una delle famiglie patrizie più ricche e influenti della Repubblica di Venezia, Caterina Cornaro nasce a Venezia il 25 novembre 1454. Sin da giovanissima si cimenta nei progetti politici della Repubblica, sposando per procura a Giacomo II Lusignano, re di Cipro e d’Armenia.

Il suo è un matrimonio è stato di vitale importanza per la Serenissima che, in caso di morte del re, avrebbe avuto modo di svolgere un ruolo di primo piano nell’isola, consolidando così il proprio controllo sulle rotte commerciali nel Mediterraneo orientale.

Caterina Cornaro regina a soli 19 anni

Tra difficoltà, insidie e congiure, la vita di Caterina a Cipro non si rivela di certo facile.

La notte tra il 6 e il 7 luglio 1473, infatti, re Giacomo II muore a seguito di un incidente di caccia, e lei si trova a reggere, appena diciannovenne, le sorti del regno. Le pressioni per farla abdicare sono forti e costellate da episodi sanguinosi, ma Caterina Cornaro si rivela essere una regina decisa e autorevole. Riesce a governare Cipro da sola per quindici anni finché, alla fine di febbraio 1489, non consegna il regno ereditato dal suo defunto consorte nelle mani del Doge.

È una scelta sofferta ma necessaria, una vera e propria rinuncia per salvare la Serenissima, che ne avrebbe fatto un fondamentale avamposto dello Stato da Mar.

Il ritorno a Venezia

A bordo del Bucintoro, affiancata dal Doge Agostino Barbarigo, Caterina rientra trionfalmente a Venezia il 6 giugno 1489, che la accoglie come una figlia e la omaggia con i più grandi onori. Le verrà, infatti, donato un piccolo feudo ad Asolo, un cospicuo vitalizio annuale di 8.000 ducati e le verrà permesso di conservare il titolo e il rango di regina.

La consegna della corona di Cipro da parte di Caterina Cornaro è un momento importantissimo per la storia veneziana. Viene, infatti, ricordata come una delle donne più eleganti e raffinate della città lagunare. La scena della consegna fa da protagonista in varie opere, come testimoniato dalla presenza di un dipinto di Girolamo Pilotti “La partenza del bucintoro per San Nicolò del Lido il giorno dell’Ascensione” conservato nel Museo Correr.

Il mito immortale di Caterina Cornaro

Ma il mito immortale di Caterina Cornaro è giunto fino ai giorni nostri senza dubbio anche grazie al corteo acqueo, organizzato sin dal secondo dopoguerra, che ogni anno apre la Regata Storica.

Decine e decine di imbarcazioni tipiche cinquecentesche, multicolori e con gondolieri in costume, compongono il corteo e trasportano il Doge, Caterina Cornaro e tutte le più alte cariche della Magistratura veneziana, in una fedele ricostruzione del passato glorioso di una delle Repubbliche Marinare più potenti e influenti del Mediterraneo.

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