Il Fatto

Berlato: “Con l’ideologia animalista, si crea un grande problema”

Gli ambientalisti non vogliono vengano abbattuti animali, così viene meno l'equilibrio

Nuova puntata de “Il Fatto di Luigi Gandi” dal titolo “La nuova agenda 2030: focus su ambientalismo e animalismo”: lo sviluppo sostenibile, i grandi principi generali dell’ambiente della sostenibilità, lotta alla fame del mondo alla povertà e i grandi principi delle nazioni unite. Nel parliamo con Francesca Zaccariotto, assessore del comune di Venezia e l’onorevole Sergio Berlato.

Le nutrie

Sergio Berlato: “Quando ho fatto la norma regionale per l’eradicazione delle nutrie che sono animali alloctoni, importati dal Sud America. Un combinato disposto da una parte l’incursione ambientaliste che hanno liberato dai loro allevamenti poi liberate sul territorio, poi venuto meno col tempo l’interesse ad allevare a scopo di pellicce questi animali sono stati, in parte, liberati.

E’ necessario che vengano contenuti con circa un milione di nutrie che si stanno espandendo non solo nella zona lagunare ma anche nell’entroterra.

La legge approvata a livello regionale è stata osteggiata a livello locale in fase di attuazione dagli ambientalisti perché non vogliono che vengano abbattute perché hanno diritto di vivere come ogni altra creatura vivente. In Sud America il nemico naturale della nutria è l’alligatore.

Qualcuno ha proposto di inserire nel territorio il nemico naturale per contenere la nutria. L’esatta cosa che dicono: per contenere i cinghiali bisogna liberare i lupi o gli orsi. Adesso liberiamo i lupi per mangiare le nutrie, poi liberiamo gli orsi per mangiare i lupi e via dicendo. Anziché risolvere il problema, si crea un problema più grosso. Questo è l’approccio dell’ideologia animalista.

Bisogna portare il buon senso

Questa è un’ideologia pericolosa, bisogna riportare il buon senso. Tanti si definiscono intelligenti perchè sono laureati alla Bocconi. Io do retta a tantissime persone che si sono laureate alla scuola della vita, non avendo un pezzo di carta in tasca. Hanno imparato a capire quali sono i meccanismo per garantire quel equilibrio di cui più volte ho parlato.

L’esperienza delle persone che vivono sul territorio è necessaria, sono quelle persone che hanno garantito la manutenzione del territorio, se noi quelle persone le facciamo scappar via per un insieme di vincoli perchè qualcuno pensa che per tutelare l’ambiente, bisogna fare dei parchi che sono dei carrozzoni mangia soldi.

Cosa dice la legge nazionale sulle aree protette

Noi abbiamo una legge nazionale sulle aree protette la 394/91 che è la legge più liberticida che abbia mai conosciuto il nostro paese perchè l’ente parco c’è qualcuno vorrebbe fare anche a Venezia, è gerarchicamente sovraordinato ai sindaci, ai presidente delle regioni ed al governo. Viene gestito da un ente parco e lì dentro sono tutti di nomina politica, ora per un terzo sono animali ambientalisti che in questo modo, trovano la possibilità di farsi pagare senza aver mai lavorato in vita loro, capita molto spesso.”

Luigi Gandi: “Devo prendere le distanze Onorevole.”

Sergio Berlato: “Io sono sempre responsabile di quello che dico perchè quello che dico lo o dimostrare. Dentro all’affare dei parchi si inseriscono anche tutti i politici perchè quando un politico non trova più collocazione, lo nominano interno dell’ente parco. Si è pensato per tanto tempo che l’unico modo per tutelare l’ambiente fosse quello di metterci sopra una campana di vetro. L’ideologia animalista pensa che per tutelare l’ambiente, bisogna imbalsamarlo e farci solo vincoli e divieti”

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