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Palù: probabile approvazione di AstraZeneca da parte dell’EMA

Giorgio Palù, Presidente dell'Agenzia italiana per il farmaco punta i riflettori sui vaccini Moderna e Astrazeneca

Giorgio Palù, il nuovo presidente di Aifa, dichiara che probabilmente il vaccino britannico AstaZeneca riceverà l’approvazione da parte dell’EMA, l’Agenzia Europea per i Medicinali. L’approvazione potrebbe arrivare entro il 29 di gennaio. GUARDA ANCHE: Zaia: una vergogna Pfizer a tagliare i vaccini nelle regioni

Cosa è successo

Secondo il nuovo presidente di Aifa, Giorgio Palù, è probabile che il vaccino britannico AstraZeneca riceverà l’approvazione il 29 gennaio. Sul sito del Ministero della Salute si legge che secondo accordi dovrebbero arrivare in Italia 40 milioni di dose da parte di AstraZeneca, 50 milioni di dosi da parte di Jhonson & Jhonson, 27 milioni di Pfizer, 10 milioni e 300 da parte di Moderna, 50 milioni di CurVac, 40 milioni da Sanofi.

Il primo vaccino ad arrivare in Italia è stato quello di Pfizer. Tuttavia, come ha sottolineato Pelù bisogna tenere conto che le dosi vaccinali delle aziende Safari e Jhonson&Jhonson arriveranno rispettivamente, nel primo caso verso la fine del 2021 e nel secondo caso a tarda primavera. Questo porta alla conclusione che solo le aziende di Moderna e Pfizer saranno in grado di fornire le dosi vaccinali.

La dichiarazione di Giorgio Pelù

Giorgio Pelù ha commentato che in una situazione del genere è necessario essere pragmatici: “AstraZeneca costituisce una buona risposta. Costa solo 2 €, rispetto ai 18 e ai 14 di Pfizer e di Moderna. Inoltre, non prevede la catena del freddo, può dunque essere immediatamente distribuito”. Il presidente ha inoltre dichiarato che “potremmo apprendere dagli inglesi se effettivamente, contrariamente a quanto dicevano gli studi, si può prolungare nel tempo”. Come ha ricordato Pelù in Inghilterra il piano vaccinale ha avuto inizio proprio con il vaccino AstraZeneca: “gli inglesi potranno dunque fare da cavia” nello studio del vaccino.

Inoltre, il presidente ha ribadito: “se agenzie come CDC e OMS garantiscono che se lo studio ha fatto le dosi con quella schedula e con quelle concentrazioni. Noi dovremmo seguire quelle”.

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