Cronaca

Jesolo: avviata la discussione sul “controllo di vicinato”

L’amministrazione ha iniziato gli incontri con i comitati cittadini. Calendarizzato un appuntamento congiunto a dicembre. Obiettivo: definire un regolamento

L’amministrazione comunale ha avviato una serie di incontri per discutere l’ipotesi di replicare a Jesolo un servizio di “Controllo del vicinato”.

La decisione del sindaco di Jesolo Christofer De Zotti

In queste settimane il sindaco Christofer De Zotti, cui afferisce la delega per la sicurezza nella squadra di governo cittadino, e il comandante del corpo di Polizia locale, Claudio Vanin, si sono confrontati con i rappresentanti dei comitati cittadini delle diverse zone della città raccogliendo idee e proposte, tra cui proprio quella di mettere in campo a Jesolo un progetto come quelli già esistenti in altre città.

In questi primissimi scambi interlocutori, l’amministrazione ha recepito i bisogni e le disponibilità da parte dei diversi gruppi arrivando a calendarizzare un incontro ampio a cui sono stati invitati tutti i comitati. L’appuntamento si svolgerà il prossimo 13 dicembre nella sede municipale e servirà da un lato a esaminare le posizioni di ciascun comitato, dall’altro a iniziare a definire un regolamento.

Le parole del sindaco Christofer De Zotti

“Un territorio vivo e vissuto, con residenti e attività commerciali aperte, è il primo deterrente nei confronti dei malintenzionati, per cui è importante cercare di animare tutta la città in ogni periodo dell’anno”  dichiara il sindaco della Città di Jesolo, Christofer De Zotti .

” Il progetto di ‘Controllo del vicinato’, già avviato in comuni limitrofi, in alcuni casi anche da diversi anni, può rappresentare uno strumento aggiuntivo che va in questa direzione. Insieme ai vertici del comando di Polizia locale, grazie alle indicazioni e i suggerimenti che arriveranno dalle autorità territoriali e dalle forze dell’ordine, definiremo un regolamento preciso su possibilità e limiti all’attività dei gruppi di controllo del vicinato. Quello a cui pensiamo, è bene essere chiari, non sono certamente dei servizi di ronda, bensì un’attività di volontariato che può trasmettere un maggior senso di sicurezza ma anche di comunità, realizzata da persone pronte ad allertare le forze dell’ordine in caso di necessità”.

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