Entra in vigore oggi l’obbligo di esporre la bandiera del Veneto, il classico Leone di san Marco, in tutti gli edifici pubblici, e anche qualcuno privato.
Da oggi, mercoledì 30 agosto, il gonfalone con il Leone di san Marco, simbolo della Regione Veneto, dovrà obbligatoriamente sventolare in tutti gli edifici pubblici (prefetture, tribunali, comandi delle forze dell’ordine) e pure in alcuni luoghi privati, dove hanno sede le aziende che erogano servizi per i quali godono di contributi versati da palazzo Balbi. Chi non rispetterà la decisione (che arriva a una cinquantina di giorni dal referendum del 22 ottobre sull’autonomia della Regione) verrà multato con sanzioni da cento a mille euro.
A sancire l’obbligo dell’esposizione della bandiera col Leone di san Marco, è stato il Consiglio regionale approvando – l’altra sera, con 31 voti a favore, 6 contrari e 1 astenuto – la legge d’iniziativa della consigliera Silvia Rizzotto (della Lista Zaia), che definisce le nuove disposizioni nate per «rafforzare il senso di appartenenza dei cittadini veneti, anche attraverso il riconoscimento e l’esposizione dei simboli che identificano non solo un territorio, ma anche la storia, le tradizioni e le radici del popolo».
Il tutto durante un dibattito che ha avuto dei momenti surreali come quando è stato chiesto di andare a contare tutte le aste che dovranno essere montate in Veneto per ospitare le bandiere o prevedere incentivi invece di multe per spingere ad innalzare il vessillo. Resta inoltre da chiarire in base a cosa i presidenti di giunta e consiglio dovranno decidere se indossare o meno la fascia con il Leone Marciano visto che è stata data libera di scelta.
Il via libera in consiglio è arrivato nonostante l’ufficio legislativo abbia dato parere negativo sul previsto obbligo, addirittura con sanzioni in caso di violazione, avvertendo dell’illegittimità della norma e mettendo in guardia la commissione Affari costituzionali.
