Sanità Eccellente per Tutti

Gasparoni: “cavie dell’industria farmaceutica”

Il caso della tiroxina: l'industria farmaceutica e gli enti di controllo mettono in commercio farmaci che non sono stati sperimentati.

Nuova puntata di “Sanità Eccellente per Tutti” condotta da Luigi Gandi dal titolo “Rispose sanitarie costose e lente ai cittadini ammalati”. In studio abbiamo: Roberto Barbiero, Pietro Gasparoni, Carlo Trevisan e Gianni Frasson.

Pietro Gasparoni, medico: “Ti racconto un altro aspetto esemplificativo della questione: il problema della vaccinazione in cui, in fondo, siamo costretti ad utilizzare un farmaco che l’industria farmaceutica non ha sperimentato a sufficienza. Mi permetto di raccontare una cosa simile ma che sembra banale successa nell’ultimo mese e mezzo.

La tiroxina

Io, come sai, mi interesso di tiroide. Ci sono persone che hanno un ridotto funzionamento della tiroide e devono seguire una terapie integrativa. La tiroide funziona ma non produce una sostanza che si chiama tiroxina e tu dai e integri con la tiroxina. Esce in commercio circa un anno e mezzo fa un preparato molto comodo perchè si prende per bocca senza dove aspettare molto e puoi fare colazione immediatamente.

Un farmaco estremamente valido si direbbe: dopo 4 mesi vai a fare i primi esami ed è tutto è perfetto. Ripeti gli esami dopo 7-8 mesi e invece sono tutti sbagliati. Sai cosa vien fuori? In questa provettina, il prodotto, ossia la tiroxina, si degrada dopo 4 mesi, mentre sulla scatolina la scadenza riportata è di 18 mesi “.

L’industria farmaceutica

Pietro Gasparoni: “Il caso della tiroxina è esemplificativo di come funziona oggi l’industria farmaceutica e gli enti di controllo. Io produco un nuovo prodotto e lo metto in commercio immediatamente. Non mi prendo 100 pazienti ipotiroidei, do il prodotto e lo sperimento facendo gli esami dopo 4, 12 mesi e 18 mesi. Ma neanche nella provettina che hanno nel magazzino verificano se il principio attivo è nello stesso dosaggio quando lo produco, 4 mesi dopo, dopo 8 e via discorrendo.

Questo sembrerebbe banale, ma se quel prodotto dovesse essere utilizzato da una donna in gravidanza e chiaramente non più adeguato, quest’ultima abortisce. Questo è omicidio volontario, e dovrebbe ricordarselo la ditta che ha prodotto questo farmaco. Significa anche che oggi un prodotto farmaceutico viene messo in commercio e distribuito un farmaco senza nessuna prova sperimentale e senza un controllo attento degli enti come EMA, AIFA  Food and Drug Administration. Noi siamo diventati cavie del’industria farmaceutica “.

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