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Gabriella Chiellino e il rapporto impresa-ambiente

Gabriella Chiellino spiega quali sono i criteri di investimento per approvare un progetto a tema di tutela ambientale

Gabriella Chiellino parla dell’importante e spesso controverso rapporto tra imprese e ambiente. Quello che sembra essere diviso da un muro, in realtà, può e sta dando origine a un’economia più green.

Gabriella Chiellino sul ruolo dell’impresa

Paolo Dalla Vecchia: “Ruolo importante che può avere l’impresa, della ricerca e dell’università nel contesto della tutela ambientale, in particolare tu sei un’imprenditrice. Alle volte si verifica una contrapposizione tra ecologia e impresa, quasi come se ci fosse un muro. Cosa ne pensi?”

Gabriella Chiellino: “Anche l’impresa è cambiata, perché c’è una grande opportunità che le imprese vedono nel cambiamento. Sono nati nuovi lavori e noi anche qui nel nord est siamo i primi nell’economia circolare, cioè in quelle aziende o fabbriche che recuperano i rifiuti per ricavare materia prima, dalle plastiche e altro.

Gli imprenditori vedono sia una grande opportunità sia un grande rischio. Con la guerra in Ucraina e anche per molti altri motivi è aumentato il costo dell’energia e del gas, e queste problematiche geopolitiche determinano dei cambiamenti.

I criteri finanziare e un’economia circolare

Stessa cosa con la guerra che stiamo vedendo proprio ora sulla striscia di Gaza. Però vedo una comunità imprenditoriale molto sensibile anche perché spinta da una comunità finanziaria. Ricordiamoci che le banche, così come istituti finanziari e i fondi oggi devono usare una regola nei finanziamenti. Questa regola consiste nella verifica in cui il destinatario dell’investimento o del mutuo propone un progetto in cui manifesta l’intenzione ad usare l’energia da fonti rinnovabili.

I progetti ideali sono indipendenti energicamente e poco dipendente da combustibili fossili. la finanza stessa sta spingendo a una finanza green. il nostro lavoro con le aziende produttive è portarle a dei piani di sostenibilità che si inseriscano nei loro investimenti con l’obiettivo di renderle indipendenti energicamente. Importante anche di capire le materie prime di cui hanno bisogno come acciaio e ferro, cioè quelle materie che oggi chiamano anche critiche. Devono capire che garanzie hanno di averle e l’eventuale possibilità di poterle trovare fuori dal circolo con altre aziende produttive”.

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