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Sergio Lucchi: controllo e monitoraggio del rischio di incidenti

L'ing. Sergio Lucchi spiega come si svolge oggi l'attività di controllo e monitoraggio del rischio di incidenti, anche se di molto diminuito

Il conduttore Alfredo Aiello esprime le sue conoscenze riguardanti le attività dell’ente Zona Industriale, tra le quali cita quella di controllare e monitorare il rischio di incidenti rilevanti. Chiede quindi all’ing. Sergio Lucchi, a seguito del ridimensionamento del polo, come viene svolta oggi quest’attività.

Sergio Lucchi, Presidente dell’ente Zona industriale di Porto Marghera

“Questa attività la svolgiamo: innanzitutto collaborando con le aziende nella stesura dei piani del rischio e dei piani legati agli adempimenti di legge. Da questo punto di vista, siamo un punto di riferimento. Ma, diciamo, uno degli elementi fondamentali nel controllo e nel governo del rischio, che dobbiamo ammettere è notevolmente ridotto rispetto al passato, è inutile che ce lo nascondiamo: se il rischio valeva 100 quando c’erano impianti con fosgene, con gli acidi e quant’altro; adesso il rischio è 20, perchè è rimasto solo il rischio d’incendio. Il rischio tossicologico è quasi praticamente finito.

La caduta dell’aereo

– Il conduttore interviene chiedendo all’ing. Lucchi se si ricorda che, nel 1974 circa, un aereo è caduto a pochi metri dalla zona in questione –

Sì. l’ho sentito. Io ho avuto un’esperienza con l’aereo quando lavoravo in Sardegna, e lavoravo nella raffineria vicino a San Rocco. In quell’occasione un aereo cadde anche là. Sono momenti pericolosi e difficili. Io di questo dell’aereo qua a Porto Marghera ne sentì parlare, perchè in quegli anni lavoravo in Sardegna.

Rischio industriale

Allora, per completare la risposta alla sua domanda sul rischio industriale; diciamo che molto del governo del rischio industriale si fa con il SIMAGE. Il SIMAGE è figlio dell’accordo del programma sulla chimica del 1998. Accordo del programma che ha fatto scuola a livello nazionale: mi riferisco alle aree siciliane. Allora, in quell’accordo era previsto questo sistema di controllo, devo dire che la Regione investì molto. L’Eni investì molto. Nacque il SIMAGE che sta per: Sistema Integrato di Monitoraggio Ambientale E di Gestione dellE Emergenze. Quindi, lo sviluppo dell’acronimo ci dice esattamente che opera e ci salvaguardia dal punto di vista del rischio industriale.

Il SIMAGE nasce operativamente nel 2004. Nel 2017 il SIMAGE viene preso in gestione dell’ente Zona, perchè? Prima di tutto per quella terziarità di cui le avevo parlato prima. Nel momento in cui la regione si rende conto che continuare a gestire il SIMAGE era molto oneroso, e non se lo poteva più permettere, il rischio industriale era notevolmente ridotto. Piuttosto che smantellarlo, abbiamo alzato la manina come aziende, come ente Zona, e abbiamo detto: lo gestiamo noi. Come lo gestiamo? Lo gestiamo assieme ad una struttura in turno h24″.

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