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Coldiretti sulle barricate per i costi della guerra

800 tra agricoltori, florovivaisti, allevatori e pescatori sono scesi in piazza a Mestre per raccontare la disperazione che stanno vivendo in queste ore. Il caro energia sta già rallentando le loro attività e ora si aggiungono le ritorsioni alla Russia con cui ci sono molti rapporti commerciali

Purché le ritorsioni sulla Russia non vengano pagate dagli agricoltori, gli allevatori e dai pescatori veneti. Questo è l’allarme che ha portato stamane centinaia di lavoratori della Coldiretti a ritrovarsi davanti a Forte Marghera a Mestre. Accanto a loro sono accorsi Luigi Brugnaro e Luca Zaia che hanno rinnovato i toni forti di ieri. In queste ore i ministri delle finanze di Francia e Germania hanno annunciato di voler isolare finanziariamente la Russia.

Colpire le banche, tagliare i rapporti tra la Russia e il sistema finanziario mondiale. Finora il Veneto ha avuto molti rapporti commerciali con la Russia. Il mondo deve insorgere ha detto Zaia contro l’attacco all’Ucraina. Le bollette sono arrivate al 120%, i mangimi al 40%. I 350 prodotti tipici del Veneto fino ad ora hanno fatturato 6 miliardi di euro e senza di loro a cascata si perde anche l’industria del turismo.

Le parole sul presidio di Luigi Brugnaro

“Bisogna che il Governo si faccia sentire quando facciamo le ricadute e le ritorsioni contro la Russia. Bisogna controllare che le ritorsioni non siano pagate solo da noi. Perchè è già successo, Parmigiano Reggiano, le insalatine, nel nostro caso il grano. Quello che dicono questi ragazzi qui è tutto vero. La benzina è costosissima.

Prima si stava in pareggio nel coltivare un campo. Il rischio è che la campagna non sia più presidiata dal contadino ma sia presidiata da un sistema di servizi che non usano la piccola varietà agronomica, che è la ricchezza italiana, ma sono grandi proprietà e basta.

Avere gli agricoltori, i contadini, la filiera agricola è veramente importante. Per cui bisogna dargli ascolto non solo solidarietà. Ringraziarli per il presidio che si fa costantemente. Questo è il primo presidio ambientale”.

La Colderetti spiega il fermo di barche e trattori

La Coldiretti è stata ancora più chiara spiegando che barche e trattori sono fermi con l’attuale prezzo della benzina. Verranno a mancare i concimi e allora i coltivatori taglieranno i raccolti. Gli embarghi bloccheranno gli scambi commerciali. Alla protesta dei coltivatori della Coldiretti si aggiunge quella dei commercianti del centro storico veneziano che si sono dichiarati pronti a spegnere le luci delle vetrine contro il caro bollette.

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