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Ca’ Rezzonico riapre con opere mai viste prima

Un indicatore che il denaro c'è viene anche dai fondi raccolti dal comune di Venezia per ristrutturare musei e spazi culturali: quasi 30 milioni in 8 anni. Da domani la città raccoglie il primo frutto con l'apertura di Ca' Rezzonico dopo i danni dell'acqua granda del 2019

Ca’ Rezzonico si è ripulita dalla salsedine dell’Acqua Granda del 2019, e ora è in grado di ricevere. Accadrà da domani, 28 giugno. Chi varcherà la soglia del museo del ‘700 veneziano, troverà delle novità. Tra queste, lo Spazio ‘700 con giochi inclusivi e accessibili a tutti e un giardino attrezzato con giostre a tema per bambini.

Ciò che importa soprattutto, però, è la restituzione alla città di un pezzo importante della sua storia, grazuie a finanziamenti arrivati da cooperative di consumatori e 450.000 euro dalla Coop. L’intervento di restyling ha riguardato il pian terreno, il sistema di illuminazione e la riorganizzazione degli allestimenti, così da ritagliare nuovi spazi per esporre opere da lasciti testamentari finora custoditi nei depositi.

La storia di Ca’ Rezzonico

Il museo è stato aperto nel 1936, dopo essere stato acquistato dai precedenti proprietari che vi risiedevano. E’ sembrato perfetto per ospitare opere del ‘700 veneziano per la sua immagine esterna. L’architettura, infatti, è stata disegnata dal Longhena e poi dal Massari. Anche gli interni si presentavano perfetti. I saloni del palazzo sono tappezzati di affreschi di Tiepolo, Crosato e Guarana. Nel complesso, sembra che nel prestigioso edifico il tempo si sia fermato nel 18esimo secolo. Ma non finisce qui.

Raccolta fondi e nuovi progetti

Il Comune ha raccolto, dal 2015, fondi privati per 28 milioni di euro, che intende investire per il restauro di Palazzo Ducale, Palazzo Correr e il Museo del vetro a Murano. A Mestre c’è l’intenzione di dare tre spazi da gestire alla Fondazione Musei.

Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia: “Faremo investimenti. Come fondazione, li abbiamo fatti a Forte Marghera. Lo stiamo facendo con l’emeroteca, che daremo alla Fondazione Musei. Lo stiamo facendo con il Palaplip, e faremo lo schema dei caffè letterari che stiamo facendo qua. Procederemo poi il il museo del Candiani”.

C’è inoltre il progetto di valorizzare in sinergia con le organizzazioni sindacali e vela, il capannone del petrolchimico. Lo scopo è farlo diventare luogo di dibattiti, poesia, musica, sempre legate al mondo del lavoro.

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