Il Fatto

Uil, i conti non tornano: parla Giovanni Torluccio

Ospite di questa puntata della trasmissione “Il Fatto di Luigi Gandi” è Giovanni Torluccio, ex presidente nazionale di Ita Uil, la più grande associazione a tutela dei lavoratori, e ex segretario della Fpl, una branca della Uil che racchiude il settore pubblico. 

Ospite di questa puntata della trasmissione “Il Fatto di Luigi Gandi” è Giovanni Torluccio, ex presidente nazionale di Ital Uil, la più grande associazione a tutela dei lavoratori, e ex segretario della Fpl, una branca della Uil che racchiude il settore pubblico.

Come mai non si rilasciano interviste?

“Non si rilasciano interviste perchè si temono le domande. Siccome le domande sono spesso imbarazzanti e uno non sa a cosa rispondere, evidentemente si sfugge a questa cosa. Tieni anche conto che parlo sempre della mia categoria, è stata categorizzata la mia categoria nazionale, è stato azzerato tutto il gruppo dirigente nazionale. Tra l’altro i segretari regionali hanno avallato questa scelta in un documento che è stato pubblicato dalla Uil.

Però io credo che o sono successi fatti di una gravità straordinaria che noi ignoriamo, oppure sono cambiati i metodi di valutazione. In un’organizzazione che cos’è che si guardano? I conti.”

I conti che non tornano all’interno della Uil

Alla domanda del conduttore Gandi su come vadano i conti della Uil al momento, Giovanni Torluccio risponde “Questo non lo so, non voglio entrare nel merito”. Procede nel dire che i conti della Uil derivano dagli iscritti e che questi sono il patrimonio per cui si dovrebbe fare di tutto. Al contrario, nella Uil diminuiscono gli iscritti e di conseguenza, anche i fondi. Le risorse diminuiscono nei confronti delle categorie e nel caso della Fpl, nel momento in cui dichiara 100.000 e passa biotessere pagate dalle categorie, avviene uno spostamento delle risorse sulle risorse degli enti collaterali.

“Stavo dicendo, deve essere successo un fatto straordinario e di una gravità estrema. Perchè nel 2020 i revisori di conti di una struttura di una grande regione del sud denunciano irregolarità amministrative nell’ambito di una gestione di una regione e né la confederazione, informata regolarmente con raccomandate e da altro, né la categoria intervengono, vuol dire che i fatti che sono successi successivamente devono essere molto più gravi. Vuol dire che non è più un problema di conti correnti paralleli da cui attingeva magari il segretario generale e/o il tesoriere. Deve essere successo un fatto di tale gravità che ha indotto la confederazione a intervenire.

Mi domando perchè non era intervenuta prima, quando è  stata denunciata questa cosa della revisione dei conti di quella regione di cui la documentazione è a disposizione di tutti, trasmessa con regolarità. Parliamo della regione Campania in cui le note erano trasmesse con regolarità al segretario generale Pierpaolo Bombardieri, al segretario generale Michelangelo Di Brandi, al segretario regionale della Campania, ai segretari provinciali della Campania e al segretario confederale”.

GUARDA ANCHE: Uil, la perdita di iscritti. Parla Torluccio. Lo sfogo di Luigi Gandi

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