La mattina del 2 giugno, un detenuto si è suicidato nel carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia, segnando il primo suicidio del 2024 in questo penitenziario di piccole dimensioni.
Suicidio nel carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia
La Uilpa della Polizia Penitenziaria nazionale ha riportato l’accaduto, sottolineando che il suicidio a Venezia segue di poche ore quello di un detenuto a Cagliari, morto in ospedale dopo aver tentato di impiccarsi nella sua cella. Con questi due casi, il totale dei suicidi nelle carceri italiane dall’inizio dell’anno sale a 38. A questi vanno aggiunti i suicidi di 4 membri del Corpo di polizia penitenziaria.
Un detenuto in carcere a Venezia per una accoltellamento e un’accusa di tentato omicidio si è suicidato. Si tratta del primo caso per il 2024 nel carcere circondariale di Santa Maria Maggiore, ma del trentottesimo in Italia. A questo vanno aggiunti anche i suicidi di quattro guardie carcerarie.
Appello della UIL per assistenza psichiatrica e attenzione politica sulle carceri
La notizia è stata diffusa dalla UIL in una nota in cui il sindacato spiega che in questo momento l’episodio sta esacerbando gli animi nel carcere. Gli operatori sono sotto shock perché l’arrestato non aveva dato segnali di preoccupazione, ma i detenuti soffrono celle sovraffollate e mancanza di spazio.
Si tratta di un penitenziario particolare, dove in cella vengono rinchiuse persone in attesa di giudizio. Queste spesso vi rimangono per mesi, in attesa dei processi. Il sindacato chiede assistenza psichiatrica, soprattutto per i soggetti violenti. Ma lamenta anche che il tema delle carceri sia del tutto assente nel dibattito politico in questo momento, preso dalla campagna elettorale dalla legge sulla separazione delle carriere dei Giudici.
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