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Zaia: “Trasformare le scuole paritarie in centri estivi”

Luca Zaia sta trattando con le scuole paritarie per fornire i centri estivi alle famiglie e consentire ai genitori di recarsi al lavoro, perchè molti rischiano di dover rinunciare alle ferie

La Regione Veneto guarda ai più piccoli e, in vista della fase 2, intende avviare in via sperimentale la riapertura di servizi e scuole per i bambini 0-6 anni. Ne ha parlato Luca Zaia.

L’amministrazione guidata da Zaia sta studiando delle soluzioni che permettano ai genitori di tornare a lavorare potendo lasciare i figli in strutture qualificate anche in estate

I bambini

Questo l’obiettivo del primo confronto tra gli assessori alla sanità e sociale, Manuela Lanzarin, e alla scuola, Elena Donazzan, l’Ufficio scolastico regionale e i responsabili e gestori delle scuole statali, paritarie e private dell’infanzia, che ha coinvolto anche i sindaci (Anci), il dipartimento regionale di prevenzione sanitaria e la federazione dei pediatri di base (Fimp).

Al centro del confronto i bisogni dei circa 140 mila bambini under 6 del Veneto che, prima dell’emergenza sanitaria, frequentavano un nido o una scuola per l’infanzia. In Veneto, infatti, un quarto (25.673) dei bambini della fascia 0-3 anni, frequenta un nido o un servizio per la primissima infanzia. E nella fascia 3-5 anni, sei bambini su 10 frequentano una delle 1119 scuole d’infanzia paritarie (per un totale di 73.518 bambini), e 41.377 sono iscritti ad una scuola d’infanzia statale.

La Regione Veneto intende intervenire, evitando soluzioni fai-da-te e offrendo ai più piccoli luoghi ed esperienze sicure e controllate, per cercare un ritorno ‘controllato’ alla normalità.

Zaia e il coronavirus

In Veneto l’andamento epidemiologico nel territorio ha evidenziato sinora pochissimi casi di contagio tra i bambini. L’attivazione dei centri estivi nel territorio potrebbe avvenire in modo graduale, a partire dalle province o zone dove si registra il minor numero di casi positivi. Ma i gestori delle scuole chiedono indicazioni chiare e protocolli sanitari condivisi.

I rappresentanti dei servizi per l’infanzia e delle scuole paritarie (Fism, AssoNidi, Aninsei Confindustria) e il presidente Anci Veneto hanno formulato le prime proposte per riorganizzare ambienti e vita educativa nelle scuole e nei servizi dell’infanzia secondo criteri di sicurezza: ambienti sanificati, la fornitura a tutti i dipendenti di mascherine e gel, la garanzia del monitoraggio sanitario, la misurazione della temperatura quotidiana, il cambio quotidiano del vestiario, l’igienizzazione delle calzature.

Le classi

I gruppi-classe non dovranno superare i 15 bambini, dovranno essere previste fasce orarie ‘allargate’ per ingresso e uscita in modo di evitare assembramenti, attenzione ai contatti, allontanamento immediato in caso di eventuali sintomi e riammissione sorvegliata accompagnata da presentazione del certificato medico.

Il confronto in Regione proseguirà la settimana prossima quando le proposte operative di Comuni e gestori delle scuole e servizi per l’infanzia verranno messe a confronto con i protocolli e i piani di salute pubblica già attivi in Veneto e si scriverà un documento di sintesi e di indirizzo per il riavvio di questo particolare segmento dei servizi scolastici.

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