Venezia Città Stato

Produttività di sistema: parla Tiziana Basso della CGIL

Tiziana Basso ci parla della produttività del nostro paese, 10% in un periodo di quasi 30 anni.

In questa puntata di “Venezia Città Stato?” con Tiziana Basso si parla del tema della produttività: 10% in un periodo di quasi 30 anni.

Tiziana Basso, Segretaria CGIL Regione Veneto

“Noi abbiamo dei sistemi produttivi oggettivamente arretrati. Nella nostra regione il parco macchine è uno dei più vecchi. E’ vero non può essere solo questo il tema. Abbiamo anche un tema di produttività di sistema, le infrastrutture non solo materiali, come le strade, ferrovie. Ma anche le infrastrutture immateriali. Quindi il tema di avere l’accesso alla banda larga oppure no.

Produttività

“C’è la possibilità di avere una velocità anche nella progettazione, non possiamo ancora girare con il dischetto tra un’azienda e l’altra. Ci sono degli spazi, ma anche su questo ci sono due temi. Uno che i lavoratori devono essere partecipi delle trasformazioni. Perché devono comprenderle e devono viverle. Le imprese devono ascoltare i lavoratori, devono tornare ad ascoltare i lavoratori. Perché i processi che sono ineludibili, non c’è la possibilità di cambiare rispetto ai processi dell’innovazione e della transizione energetica green. Però i lavoratori devono esserne partecipi e devono poter mettere a disposizione perché c’è la loro intelligenza. Rispetto a quelle che sono le trasformazioni. Perché altrimenti anche il tema dell’aumento della produttività viene visto solo come un aumento dei carichi di lavoro”.

Queste cose si possono fare se c’è un sindacato forte che fa contrattazione aziendale. Perché se il sindacato non fa contrattazione aziendale, non è che i lavoratori partecipano perché lo vuole l’impresa.

Tiziana Basso, Segretaria CGIL Regione Veneto

“Sono d’accordo. Noi abbiamo in questi anni trovato delle forme di incentivo fiscale alla contrattazione di secondo livello aziendale. Però riguarda un 20% poco più delle imprese. Ma se io guardo il Veneto abbiamo una struttura produttiva frammentata. La media è 4,5 lavoratori per impresa. Quindi io penso che dobbiamo guardare anche alle esperienze che abbiamo di contrattazione territoriale. Non possiamo pensare di farla azienda per azienda. Però con quest’ottica anche le contro parti devono accettare la sfida. Anche noi dobbiamo cambiare”.

Gli appalti

Vuole aggiungere qualcosa sugli appalti?

“Credo che dovremmo invertire un po’ la rotta. Penso che alcuni processi di internalizzazione, cioè tornare a portare dentro dei pezzi, devono essere fatti. Cioè ridurre gli appalti e farli in maniera diretta. Questo vale per gli appalti ma vale anche per la produzione. Il nostro paese non ha materie prime, però rispetto a parti di produzioni, potremmo tornare a fare alcune produzioni guardando all’innovazione. Quindi non alla produzione tradizionale, potremmo tornare a portare nel nostro paese delle produzioni. Diminuire l’inter dipendenza rispetto l’estero. Che abbiamo visto che con pandemia, crisi internazionale è diventata molto preoccupante e problematica”.

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