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Omaggio a Del Monaco nel 40° della morte

40 anni fa se ne andava Mario del Monaco, uno dei più grandi, se non il più grande, tenore di tutti i tempi. A lui, Treviso la sua città adottiva, ha reso omaggio con una serata di gala piena di stelle sia sul palco che tra il pubblico

La città di Treviso ha reso omaggio a Mario del Monaco, fiorentino di nascita, ma trevigiano d’adozione, indimenticabile e impareggiabile tenore dalla voce scura e drammatica, morto 40 anni fa il 16 ottobre 1982. E proprio il 16 ottobre 2022 sul palco del teatro a lui intitolato si sono esibite 12 tra le più grandi star del panorama lirico internazionale, dando così vita a una serata di gala che vuole essere il primo passo verso un percorso di riscoperta e valorizzazione della figura di Mario del Monaco e che vedrà anche l’istituzione, dal 2023, di un premio a lui dedicato.

Le parole di Stefano Canazza, direttore artistico del Teatro Mario Del Monaco:

“Un grande evento a 40 anni dalla morte e 11 dall’intitolazione di questo meraviglioso teatro. Un’occasione per rilanciare nuovamente l’attenzione e accendere i riflettori su un grande artista come il tenore internazionale Mario del Monaco, che stasera onoriamo con la presenza di 12 star in palcoscenico, accompagnate dall’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta e dirette dal bravissimo direttore d’orchestra Gianluca Martineghi.”

I molti ospiti presenti

Tante le stelle della lirica sul palco, dal tenore messicano Ramòn Vargas al basso trevigiano Roberto Scandiuzzi, ma tanti, tantissimi artisti anche in platea, tutti in qualche modo debitori al talento ispiratore di Mario del Monaco.

I ricordi di Francesco Renga:

“Io ho sempre studiato canto e ho sempre apprezzato fin da bambino soprattutto Mario del Monaco perchè era il tenore preferito di mio padre. Quindi quando facevamo i viaggi in macchina, c’erano ancora le musicassette, lui metteva su queste arie e io ascoltavo questa voce incredibile. Mi sono innamorato nel tempo proprio della sua voce. Poi di altri tenori importanti quanto lui. Crescendo ho approfondito anche la tecnica, l’affondo che era il suo modo di portare il suono col metallo che aveva nella voce. Mi ha sempre affascinato questo aspetto.”

Gli aneddoti di Al Bano:

“Moltissimi anni fa, era il 1968, e ricordo che Mario del Monaco disse: “Ma la tua voce è frutto di quelle diavolerie che stanno nelle sale di incisione adesso?” “No, a me sembra che sia proprio la mia.” “Posso venire ad assistere?” “Come no!” E venne ad assistere a una registrazione e siamo diventati amici. In nome del’arte, in nome della passione, in nome di quel tragitto che ci appartiene.”

La dichiarazione di Beatrice Venezi, direttrice d’orchestra:

“Io credo che sia assolutamente importante preservare la nostra memoria storica, la memoria del nostro grande patrimonio. E queste sono le occasioni giuste per farlo, per portarlo al grande pubblico attraverso la voce di interpreti straordinari. Dunque la mia presenza qua è di supporto a progetti del genere.”

I futuri progetti di Giancarlo del Monaco:

E al gala lirico organizzato dal Teatro Stabile del Veneto in collaborazione col comune di Treviso non poteva mancare il figlio di Mario del Monaco, il regista Giancarlo, il quale si è detto non emozionato, ma molto felice. “Perchè dovrei esserlo? Sono felice. Per emozionarmi sono troppo vecchio! Sono molto felice di questo, con il signor Canazza stiamo organizzando dei progetti molto interessanti con un futuro promettente. Meglio non parlarne ancora, però si tratterà di un Premio Mario del Monaco e altre cose che dobbiamo ancora sviluppare. Però io sono completamente grato a questa amministrazione, al signor Canazza per quello che stanno facendo perche è veramente fantastico per il ricordo di mio padre.”

La serata secondo Mario Conte, sindaco di Treviso:

“E’ una giornata di festa per Treviso, per la lirica e ricordiamo un maestro. Perchè oggi se Treviso può parlare di lirica lo può fare perchè c’è stato Mario Del Monaco, questa è la verità. E oggi lo omaggiamo grazie a tanti ospiti illustri, ma soprattutto grazie anche all’affetto di tanti trevigiani che si sono precipitati in teatro proprio per questa grande figura che è il simbolo della lirica a Treviso.”

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