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Treviso candidata a Capitale della Cultura 2026

Treviso, candidata alla Capitale italiana della Cultura 2026, impressiona la commissione con la sua ricca offerta culturale e con il forte sostegno della comunità locale

Se c’è una città che pare nata per rappresentare la cultura in tutte le sue forme: arte, musica, architettura, poesia e, non da ultimo, buon vivere, questa è Treviso. Non a caso, candidata Capitale italiana della Cultura per il 2026.

La presentazione di Treviso a Roma tra le 10 città finaliste

In senato a Roma, dove si sono svolte le audizioni delle 10 città finaliste, la delegazione veneta guida dal sindaco Mario Conte e dal Presidente della Regione Luca Zaia, ha impressionato la commissione giudicatrice snocciolando una serie di dati oggettivi, quali: 11 musei, 10 biblioteche, 5 teatri, 5 premi letterari, in una città di 86.000 abitanti. Senza contare la vocazione green e la logistica, come ha sottolineato Luca Zaia.

Le parole di Luca Zaia: “Voglio ricordare, perchè non tutti lo sanno, che questa città ha un aeroporto in città. Un aeroporto che fa quasi 6 milioni di transiti turistici. Quindi abbiamo una stazione in città, ci si può muovere semplicemente a piedi, arrivando dall’aeroporto piuttosto che dalla stazione. Quindi penso che ci siano tutti i presupposti per ripartire, dopo il Covid, con una bella candidatura e, soprattutto, per far fare una bella figura al Paese.”

I video del dossier di candidatura “I sensi della cultura”

Nel dossier di candidatura intitolato “I sensi della cultura” anche due video: nel primo, c’è una giovinetta che, quasi come una novella Alice nel paese delle meraviglie, sfoglia una rivista e viene magicamente proiettata a Treviso.

Accompagnata dai Cuccioli, i personaggi di animazione creati dagli Alcuni, incontra il sindaco, indossa anch’essa una fascia tricolore e visita i luoghi iconici della città. Dal Sile a Santa Caterina, passando per le mura, Porta San Tomaso, San Nicolò dove, in un affresco, è raffigurato il primo paio di occhiali della storia dell’arte. E poi il Teatro Mario Del Monaco, l’orchestra che suona “Le Quattro Stagioni” di Vivaldi, le sculture di Antonio Canova a Possagno.

Le testimonianze d’amore verso la città da parte degli abitanti

Le parole di Elisa Urdich, Coffee Specialist: “Il senso di far diventare Treviso Capitale della Cultura italiana è quella di far avvicinare sempre più persone a conoscere questa città”.

L’altro video contiene gli interventi di moltissimi cittadini, professionisti, artigiani, commercianti che vivono e amano, non solo a parole, la loro città.

Daniela De Wrachien, commerciante: “Diventare Capitale della Cultura è condividere con tutti questo gioiello”.

Elisa Torri, commerciante: “Nella collaborazione c’è davvero tanta bellezza, e la nostra unione genera cultura per tutti”.

Adriano Panatta, campione di tennis e opinionista sportivo: “Treviso ha sempre avuto una grandissima cultura dello sport”.

Tante anche le dichiarazioni d’amore per la capitale della Marca da parte di artisti, personaggi dello sport e dello spettacolo, che hanno scelto di vivere a Treviso. E, in quanto trevigiani adottivi, provano forse un amore ancora più forte per questa bellissima città d’acqua e di incanti.

Mago Forest, showman: “Per esempio, lo sapete che laggiù si incontrano il fiume Sile con il fiume Cagnan, luogo e fiumi citate anche nel nono canto della Divina Commedia di Dante Alighieri”.

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