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Il femminicidio di Giada, per il PM è delitto d’impeto

Andrea Favero, incarcerato per l'omicidio di Giada Zanola, è accusato di averla gettata dal cavalcavia durante una lite. Indagini e autopsia in corso.

Si trova in carcere ora Andrea Favero, l’uomo accusato di aver ucciso Giada Zanola.

Andrea Favero in carcere per l’omicidio di Giada Zanola

Il GIP ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare dopo aver raccolto la confessione del camionista trentanovenne. Secondo lui, durante l’ennesima lite, l’avrebbe afferrata per le ginocchia e spinta oltre il parapetto, alto 1,96 m, sul cavalcavia della  A4. Si tratta di dichiarazioni però non utilizzabili, perché fatti in assenza del suo avvocato.

Per il procuratore si tratta di un omicidio di impeto, aggravato dal rapporto sentimentale. Andrea Favaro, insomma, non avrebbe, stando ai dati raccolti finora, programmato l’uccisione della mamma del loro bambino di 3 anni. Il movente sarebbe la paura di non vedere più il piccolo, perché Giada aveva trovato un altro compagno e voleva trasferirsi con lui e con il bambino.

“Ricordo che eravamo a casa”-ha ammesso Andrea Favero-“abbiamo cominciato a litigare, Giada si é allontanata verso il cavalcavia, io l’ho seguita in auto, l’ho fatta salire per riportarla a casa e a quel punto i ricordi si fanno confusi.” Il sospetto è che Giada fosse ancora viva quando è stata gettata dal ponte alto 16 m e travolta da un camion. Sarà l’autopsia ancora in corso a confermare o a smentire questa ipotesi.

Dubbi sulla dinamica, le indagini in corso

La polizia postale sta esaminando telefoni e computer per cercare prove che confermino le preoccupazioni della vittima, ma il cellulare di Giada Zanola non è stato trovato né sul luogo del decesso né a casa. Nel frattempo, gli investigatori stanno cercando di determinare se Giada fosse incosciente o già morta quando il compagno l’ha gettata dal cavalcavia sull’A4.

Le prime dichiarazioni di Favero, poi ritrattate, ammettevano di aver sollevato Giada oltre il ponte. L’autopsia effettuata ieri non ha fornito risposte definitive e si dovranno attendere i risultati degli esami tossicologici, che arriveranno tra circa un mese, per capire se Giada fosse sotto l’effetto di sostanze al momento del tragico evento.

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