Le analisi del PC e dello smartphone di Turetta
Nuovi elementi sono disponibili anche dall’analisi del PC e dello smartphone del giovane. Si tratta di informazioni che non coinciderebbero con il racconto del ragazzo fornito agli inquirenti.
Il legale del ventiduenne padovano di Torreglia, Giovanni Caruso, sta studiando gli elementi raccolti dal Procuratore veneziano Andrea Petroni in vista dell’udienza preliminare fissata dal giudice per il 15 luglio.
Ed è probabile che possa venire richiesta una perizia psichiatrica perché sarebbero emersi elementi nuovi durante gli accertamenti degli investigatori. Turetta è accusato di omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà, dalle efferatezza e dallo stalking.
Le prove della Procura veneziana
Secondo le indagini della Procura veneziana non ci sono dubbi sulla premeditazione: Turetta avrebbe pianificato l’omicidio almeno 4 giorni prima del tragico 11 novembre. Nei giorni precedenti, infatti, avrebbe acquistato il nastro isolante per immobilizzare Giulia, la cartina stradale cartacea, utile a non lasciare tracce sulla rete internet, e i sacchi neri per nascondere il cadavere.
Il giovane avrebbe anche progettato nel dettaglio le fasi dell’omicidio, prevedendo di minacciare la ragazza con il coltello per farla stare zitta, per poi imbavaglia con un calzino umido in bocca e legarle mani e piedi. Difficile negare la crudeltà dopo che l’anatomopatologo ha contato 75 coltellate, di cui soltanto 20 inferte perché la ragazza si stava difendendo.
L’accusa intende far sfilare davanti alla corte una ventina di testimoni per provare lo stalking. Il cellulare di Giulia sarebbe utile a chiarire questo punto, ma ancora non si trova.
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