Venezia Cambia

I lavori con Ezio Toffolutti e con Luisa Spinatelli

Dopo Beni Montresor, il pittore scenografo Paolino Libralato sviluppa nuove collaborazioni insieme a Ezio Toffolutti e Luisa Spinatelli

Le realizzazioni di Paolino Libralato sono state apprezzate e lodate da importanti scenografi e registi di fama internazionale, tra cui il regista Mauro Bolognini, Richard Hutson, Emanuele Luzzati, Beni Montresor. Nacquero poi altre due significative collaborazioni, prima con Ezio Toffolutti e poi con Luisa Spinatelli.

I Rusteghi con Ezio Toffolutti

Dopo Beni Montresor, mi arrivò in casa un veneziano, Ezio Toffolutti, che conobbi la sera della prima e, dopo un anno, si fece vivo. Mi propose un’opera di Goldoni “I Rusteghi” al Teatro Nazionale di Chaillot, al Trocadero a Parigi. Sapeva che io avevo questo “vizietto” di guardare, di osservare, di nutrirmi anche di vedutismo. Sapeva che avevo questo amore sfrenato per Canaletto.

“Mi propose le scenografie de I Rusteghi tratte da un quadro di Canaletto, che era molto piccolo, un 40 x 70 più o meno, Campo Santa Maria Formosa. Era un collage di questo quadro. Ho dovuto dipingere un Canaletto che era attorno ai 520 metri quadrati. La soddisfazione fu enorme, perché mai avrei pensato di piazzare una tela così grande di fronte alla Torre Eiffel a Parigi.”

La collaborazione con Toffolutti e Savarin

“Quindi Ezio Toffolutti, con il suo grandissimo amico e regista, Jérôme Savarin, andammo per vent’anni a braccetto assieme. Jérôme ci portò a Tokyo e per tutta la Francia. Facemmo veramente furori con la pittura di scena. Secondo me, loro si divertivano a farmi fare dei riferimenti storici: mi ricordo una scenografia, “La Mascotte”, al teatro di Montpellier presa da quadri di Mantegna. Mi toccava dipingere Mantegna in grande, ma con molta ironia.”

L’avvicinamento alla tecnologia con Luisa Spinatelli

“Poi le avventure continuavano, e incontrai una grande signora della scena italiana, la famosissima Luisa Spinatelli, con cui stiamo ancora collaborando. Luisa Spinatelli venne da me e mi propose una pittura che era molto complessa, perché cominciava a usare la tecnologia. Quindi i bozzetti non venivano più disegnati a mano, ma ha cominciato a usare il computer.”

“Mi stava proponendo dei sogni incredibili, e forse è stato lì un altro gradino in più a mio favore. Mi sono detto che, se io riesco a realizzare questi sogni che questi signori mi regalano, mi spiegano, mi danno, la pittura di scena riacquista un’altra vita. Prende una strada più nobile ancora di prima e si possono realizzare veramente cose incredibili. A quel punto avevo già assimilato una buona dose di tecnicismo. Noi non facciamo ogni giorno la stessa cosa. Ma ogni giorno ci vengono dati dei temi e noi li svolgiamo.”

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