Giovanni Fattori: il creato del pittore livornese in mostra a Padova.
C’è tempo fino al 28 marzo, Pasquetta, per vedere la mostra dedicata a Giovanni Fattori, uno dei più interessanti pittori italiani dell’800. La mostra, promossa dalla Fondazione Bano è a Palazzo Zabarella a Padova.
Una grande antologia del pittore Giovanni Fattori, classe 1825 e professore all’Accademia delle Belle Arti di Firenze dal 1880 alla morte, nel 1908. Nella mostra di un centinaio di dipinti, si respira l’atmosfera del “creato” del pittore livornese, seguendone anche lo sviluppo artistico dalla pittura militare degli esordi, tema che poi gli fu sempre caro, fino agli ultimi anni.
Fattori, anti accademico, macchiaiolo e realista, parlava ai suoi alunni di un mondo vivo in ogni sua parte: “Gli animali, gli uomini, le piante -diceva- hanno una forma, un linguaggio, un sentimento, dei dolori e della gioia da esprimere”. E infatti il suo universo è popolato dalla tenerezza per tutte le creature, da scene di vita popolare, soldati che soffrono, buoi che lavorano, il lavorio delle campagne e alberi che sembrano poter parlare.
La sua poetica ancora ci incanta.
Fernando Mazzocca, curatore della mostra, parla dei grandi temi che hanno percorso la vita artistica di Giovanni Fattori, e che sono l’altro filo rosso, oltre quello dello sviluppo cronologico, dell’esposizione: il tema militare, non tanto quello glorificante tipico della pittura risorgimentale, ma più quello delle retrovie; scene popolari; il tema del carro con i buoi, che l’ha reso famoso, e i grandi paesaggi, tra cui le visioni paradisiache della Maremma a lui cara.
Francesca Dini, anche lei curatrice, parla di Fattori come un uomo schivo, poco interessato alle onorificenze e molto di più alla sperimentazione, nell’arte, e ad una vita modesta e ritirata che gli assicurasse la massima libertà personale ed espressiva.
