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“Gino Pastega”: Il libro dei vincitori del concorso nazionale

Raccolti in un volume i lavori vincitori del concorso di critica poetica Gino Pastega. Il libro è stato consegnato agli allievi dell'istituto di Istruzione Superiore, Santa Bertilla Boscardin di Vicenza, vincitori del concorso

All’Istituto Boscardin di Vicenza si è tenuta la consegna dei libri ai ragazzi che hanno vinto il premio nazionale di critica poetica ‘Gino Pastega’.

Giovanna Pastega, Coord. Concorso Critica Poetica Gino Pastega

“Sono molto felice di essere qui presente all’Istituto Boscardin di Vicenza. Oggi si tiene la consegna ufficiale dei libri ai ragazzi di questo istituto che hanno vinto il premio nazionale di critica poetica ‘Gino Pastega’. Hanno fatto un lavoro straordinario, dedicato all’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters. E’ un lavoro davvero eccezionale, che li ha visti vincitori della sezione ‘Un poeta secondo me’. Bravi ragazzi”.

Alcuni commenti degli alunni

“Non avrei mai pensato di vincere un concorso di poesia nella mia vita. Leggere poesia non è facile. Questo concorso mi ha fatto riflettere molto di più su questo mondo e sulla bellezza che può mostrare”.

“Questo lavoro è stato proposto dalla professoressa, Si è scelto il lavoro di Edgar Lee Masters per uscire un po’ dagli schemi della poesia che conosciamo. Ci ha permesso di avventurarci nella poesia americana”.

“Penso sia stata una bella cosa. Perchè comunque è diverso dal solito compito di scuola. E’ un’esperienza più coinvolgente, che li ha visti lavorare insieme in gruppo. Hanno avuto modo di confrontarsi con i compagni, stando insieme e discutendo con i compagni”.

“Per me è stato quasi come un onore. Abbiamo lavorato insieme, condividendo idee, e siamo riusciti a realizzare un libro con tutte queste idee. E’ stato molto bello”.

Silvia Fusari, Docente Istituto Boscardin

“Abbiamo deciso di partecipare per una scommessa. Una scommessa relativamente alle capacità, insomma, metterci un po’ alla prova ecco. Perchè i ragazzi dell’istituto tecnico non hanno l’abitudine ad avvicinarsi alla poesia.

Di solito si fa per obbligo scolastico e volevo che per loro, invece, fosse un’occasione di sfogo, qualcosa per imparare, anche come gestire i propri sentimenti in un momento.. gran parte del lavoro è stato fatto durante la pandemia, quindi a distanza, ed era veramente difficile arrivare a loro, arrivare al loro cuore e volevo insomma fosse un modo per creare un ponte.

Non solo tra me e loro, ma anche in modo che loro potessero imparare a gestire le loro emozioni, a comunicare le loro emozioni; che è di solito la cosa che la scuola fa.

Abbiamo fatto questa cosa principalmente in presenza, mentre si fanno altre cose. Quindi, mentre si fa la lezione di letteratura si impara come si gestisce un cuore spezzato. Per esempio…”

Un alunno

“Io non l’ho vissuta questa cosa, perchè sfortunatamente la mia professoressa, in seconda, non ci ha fatto fare questa cosa. Mi sarebbe piaciuto avere la firma qui sul libro ed aver fatto qualcosa, pero vabbè, son felice per i miei compagni di classe”.

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