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“Canto alla vita”: Liliana Zanon per il nostro angolo di poesia

Liliana Zanon: la poetessa veneta ci recita “Canto alla Vita”.

La poetessa Liliana Zanon ci offre il suo “Canto alla Vita”, dove la vita non è rose e fiori, e proprio per questo è così bella. “Te amo e te odio”, dice Liliana, ” è così continuerò.” Una delicata e umana visione della vita, che a volte ci punge, alle volte ci fa soffrire, ma sempre ‘vogliamo star con lei’.
Immancabilmente in dialetto per l’angolo della poesia, la poetica sincera di Liliana Zanon.

Ecco anche la sua Biografia, che potete trovare anche su Facebook

“Liliana nasce a Venezia negli anni 30. La madre, grande appassionata di lirica e teatro, rimasta precocemente vedova, dovette allevare i suoi sette figli, svolgendo i più svariati e saltuari lavori che le venivano proposti, ma senza mai deliberatamente pretendere l’ausilio di enti od opere assistenziali. Liliana frequentò le scuole elementari presso un Istituto retto da suore. Le religiose le impartirono una corretta istruzione sull’uso della lingua italiana e francese, ma le impedirono di esprimersi con il materno, congeniale linguaggio dialettale. La giovane incominciò, per ripicca, a parlarlo e scriverlo segretamente.
Nacque così la sua passione per la scrittura, per i componimenti poetici in lingua italiana e dialettale. Le sue prime opere nascono da racconti d’attualità e satira, fiabe, giochi d’immaginazione, da storie che raccontò alle giovani compagne. Ragazzina aiutò la madre ad accudire i fratellini. Dovette lavorare precocemente per incrementare l’esiguo bilancio familiare. Frequentò dei corsi serali al fine di perfezionare la propria istruzione.
Attualmente vive ed opera a Mestre con il marito e le due figlie. Scrive commedie, sceneggiature teatrali in lingua e dialetto, recitate con successo, da adulti e bambini. Lei stessa diviene attrice: interpretando i suoi personaggi e per manifestare il suo immenso amore per Venezia.
Con impegno e passione ha condotto, delle ricerche sulle abitudini, gli usi e costumi tradizionali veneti. Ha tradotto in dialetto dei testi di Moliére. Ha inciso dei CD per associazioni italiane in America Latina e Australia. A Chioggia nel 1978 è stata premiata dalla Regione come miglior scrittrice, a Roma nel 1984 ha ottenuto, come rappresentante veneta, il III° Premio Nazionale di Poesia Regionale. Ha vinto altri concorsi, tra cui: “Premio Goldoni”, “S. Maurizio”, “Il Boccolo”, “Premio Treviso”. Alcuni suoi componimenti sono stati pubblicati su quotidiani e riviste locali. Ha recitato per emittenti locali, ottenendo vasti consensi da parte del pubblico. Collabora con: quartieri, circoli, comitati e gruppi anziani, case soggiorno, ma soprattutto coopera con le scuole. Cerca di trasmettere ai bambini la passione di comprendere e scrivere poesie, con l’ausilio di un piccolo corso dialettale, ossia l’amore che lei stessa provò quando incominciò a scrivere.”

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