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BIC Festival a Caorle: oltre i confini della realtà

Il Villaggio San Francesco a Caorle trasformato in un paese immaginario, popolato da strani personaggi e supereroi grazie al BIC Festival.

Quando arrivano i cosplayer la realtà assume i contorni di una favola anzi, di un cartone animato. È successo anche a Caorle con la terza edizione del Bic Festival.

Il BIC Festival

Per due giorni, il Villaggio San Francesco a Caorle si è trasformato in un paese immaginario, popolato da strani personaggi, supereroi e bambole giocattolo. È il mondo del cosplay dei fumetti e dei videogiochi, a cui il BIC Festival ha offerto il palcoscenico più adatto.

I cosplayer non sono soltanto ragazzini: in realtà, si tratta di un fenomeno trasversale a diverse generazioni, come testimoniato da Gerardo alias Red Guardian, Capitano della Grande Armata Rossa.

A tu per tu con un cosplayer

Chi sei?

“Sono Red Guardian, conosciuta anche come Alexei Shostakov, capitano della Grande Armata Rossa.”

E quando non indossi questo costume?

“Fuori costume sono Gerardo Giove, faccio il cosplayer da tanti anni. Interpreto diversi personaggi: Hagrid, Leonardo da Vinci, Obi Wan Kenobi. Anche Babbo Natale!”

Da quanto fai il cospalyer?

“Da 7 anni, ho scoperto questa passione a 50 anni.”

Da dove vieni?

“Vengo da Vaerese e oggi sono qui anche per promuovere un piccolo progetto che ho sviluppato insieme a una mia cara amica che fa la scrittrice. Si chiama “Cosplay ability” e vogliamo fare in modo che anche le persone con disabilità abbiano accesso a questo mondo bellissimo.”

Diorami che passione

Ospite d’onore di questa terza edizione del BIC Festivale, Vanessa Capitini, nota per le sue creazioni in miniatura: i diorami.

“I diorami sono rappresentazioni di qualsiasi scena vi venga in mente, create e dipinte a mano a seconda della richiesta del cliente. Di solito mi arriva un’immagine, solitamente screenshot di film, serie tv, fumetti o disegni fatti dal cliente stesso. Poi ci accordiamo sulla scala in  cui realizzarlo. Io parto da una 1:18 e arrivo fino alla 1:3, ma si possono realizzare scenografie piccolissime o grandi, come nel caso dei negozi. L’unica cosa su cui rimango ferma è la qualità: mi avvalgo solo del fatto a mano, non uso stampanti 3D.”

Spieghiamo a una persona che vuole avvicinarsi a questo mondo come fare.

“Innanzitutto non bisogna sbagliare la scelta del materiale: non si usa mai il polistirolo, che è fragile. Si usa invece il polistirene xps, che è leggero ma compatto e quindi da preferirsi. Da questo poi si va a creare tutto quello che sta sul diorama.”

“Il mio stile vuole essere real, il più fedele possibile alla realtà. Per questo cerco di riportare tutto nei minimi dettagli con sfumature di colore e profondità di incisione. Ad esempio nel diorama di ‘Lo chiamavano Trinità’ ho invecchiato il legno e rovinato il muro del saloon perché così appariva nel film.”

La parola all’organizzatore

Soddisfatti per la vivace esplosione di fantasia che ha invaso Caorle, tra cui Micheal Brioschi Guinet.

“In questa terza edizione abbiamo assistito ad un exploit. Abbiamo ospitato moltissimi personaggi nella gara cosplay che si è tenuta sabato sera, ma ci sono state moltissime persone che si sono cimentate per la prima volta con il cosplay. E’ un’arte fantastica, fatta di divertimento e fantasia, bisogna solo lasciarsi andare. Abbiamo anche delle novità strutturali: l’area medievale con i giochi di Once upone a time, realizzati in legno. Poi c’è sempre il nostro artist alley, con disegnatori già affermati e nuove promesse che espongono i loro capolavori. Sono qui in compagnia di Cristiano Malgioglio e della professoressa Maria Rosa Petolicchio, dal reality ‘Il Collegio’. Vi salutiamo e vi aspettiamo l’anno prossimo per BIC 2022″.

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