Cultura e Spettacolo

15 marzo: Giornata del Fiocchetto Lilla, contro i disturbi alimentari

Settimo appuntamento con la “Giornata del Fiocchetto Lilla” per concentrare l’attenzione degli italiani su oltre tre milioni di persone, in particolare ragazze, ma anche bambine, donne – e pure uomini – che soffrono di disturbi alimentari.

Ricorre oggi, come ogni 15 marzo, la Giornata del Fiocchetto Lilla, simbolo dell’impegno nei confronti delle problematiche legate ai disturbi alimentari, un fenomeno spesso sottovalutato sia da chi ne soffre che dalla famiglia, che riguarda oltre tre milioni di persone, per lo più ragazze, ma anche bambine e over-40, e pure gli uomini stanno lentamente diventando prigionieri di anoressia e bulimia.

Una giornata di sensibilizzazione, con oltre 120 incontri tra ambulatori specializzati del servizio pubblico, ospedali, sedi di associazioni e teatri, lanciata nel 2012 da Stefano Tavilla, papà di Giulia, diciassettenne genovese deceduta il 15 marzo dell’anno prima per le conseguenze di un disturbo del comportamento alimentare (Dca). «Da quel giorno, con tutte le mie forze e con l’aiuto dell’associazione che ho fondato, “Mi nutro di vita”, ho lavorato perché ci fosse una giornata dedicata ai Dca», racconta Tavilla, che dopo un primo, e unico, evento a Genova nel 2012, grazie all’aiuto di altre associazioni ha invaso l’Italia con il “Fiocchetto lilla”.

L’obiettivo non è solo quello di far conoscere i Dca, ma quanto lavoro c’è ancora da fare, come quello di riuscire a fare in modo che escano dalle malattie psichiatriche all’interno dei Lea, i Livelli essenziali di assistenza e conquistino un loro posto in modo che ogni regione sia obbligata a fornire i servizi adeguati.

In Italia, segnala Laura Della Ragione, responsabile dei centri per la cura dei disturbi alimentari Palazzo Francisci e Nido delle Rondini di Todi (una delle prime strutture residenziali pubbliche aperte), «Curarsi non è semplice: mentre anoressia nervosa e bulimia non conoscono confini e colpiscono persone di ogni regione in maniera uguale, i servizi pubblici o convenzionati sono distribuiti sul territorio a macchia di leopardo».

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