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Il vaccino Pfizer è arrivato in Veneto: come stanno i vaccinati?

Le dosi sono arrivate all'Angelo di Mestre, dove verranno smistate in varie città venete. Due dottori inoltre ci spiegano le tecniche di diluizione e conservazione del vaccino.

110 dosi, di vaccino Pfizer, all’Ulss 3 e circa 50 all’Ulss 4 sono arrivate all’ospedale dell’Angelo di Mestre domenica mattina intorno alle 10:30. Da oggi, ogni settimana nel Veneto, arriveranno 38000 dosi sono state spacchettate e distribuite tra Venezia, Dolo, Mirano, e Chioggia.

Vaccino Pfizer

Sono cominciate le vaccinazioni. In molti si sono chiesti, vedendo le immagini del trasporto dei vaccini, se dentro quelle scatole ci fosse un frigorifero in grado di garantire le temperature siderali richieste di -80 gradi. In realtà gli ultimi passaggi sono avvenuti a temperature meno rigide. Per essere somministrato, il vaccino della Pfizer, deve essere riportato a temperature ambientali e rimane attivo per 6 ore.

Le parole di Alessandro Dorigo

“Il vaccino della Pfizer è il primo in commercio. Va conservato ad almeno -70 gradi ed è opportuno garantire la conservazione e mantenimento della catena del freddo fino al momento della somministrazione. Per conservarlo, sono richieste varie fasi: si parte da meno 70 e si passa a più 2 o più 8, di un frigorifero sempre monitorato. Il farmaco una volta che viene prelevato dal congelatore è stabile per 5 giorni, quindi 120 ore da quel momento  viene conservato in frigorifero fino alla diluizione del farmaco stesso. Il farmaco è una soluzione concentrata 0,4 ml e deve essere deve essere diluito con 1,8 ml di fisiologica. Da quel momento il farmaco è stabile 6 ore, quindi deve essere riportato a temperatura ambiente e può essere somministrato al paziente”.

Come si raggiunge l’immunità

“Questo farmaco deve essere inoculato due volte a distanza di 21 giorni. Quindi sei giorno zero, dopo 21 giorni cioè il richiamo e dopo 7 giorni dal secondo le chiamo c’è la copertura totale immunologica”. Conclude Alessandro Dorigo, Direttore farmacia ospedaliera San Donà di Piave.

Le dichiarazioni di Lucio Brollo, il primo vaccinato in Veneto orientale

“Sono felice di stato vaccinato. Al momento nessun effetto collaterale, spero non ce ne siano assolutamente. Non ho sentito neanche l’iniezione. É una cosa fantastica perché finalmente possiamo intravedere una luce in fondo al tunnel. chiaro che è presto per dirlo ma chi è per avere questa per vedere questa luce bisogna che la popolazione capisca il messaggio che stiamo dando oggi con la vaccinazione dei medici e del personale sanitario. Il messaggio è di aderire a questa campagna vaccinale per sconfiggere questo virus. Ci deve essere un’adesione importante di tutta la popolazione, non solo dei sanitari”. Conclude Lucio Brollo, Direttore medicina Covid Hospital Jesolo.

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