Gli autisti della MOM, l’azienda municipalizzata di trasporti della marca trevigiana, hanno minacciato di non entrare più in servizio sulla tratta tra Conegliano e Pieve di Soligo dalle 16.00 in poi.
La frustrazione degli autisti della MOM
Questo a causa di una quindicina di giovani, tra i quali anche minorenni, che si diverte ad insultare e a minacciare gli autisti. Inoltre, è arrivata in queste ore una lettera alla direzione inequivocabile, hanno dichiarato “Così non si può andare avanti”. E l’azienda si è rivolta alle Forze dell’Ordine e alla Prefettura, riferendo tutte le segnalazioni degli autisti.
Non si tratta di un fenomeno esploso in questi giorni, infatti nei mesi scorsi i vertici della MOM hanno deciso di non far entrare in servizio in quella tratta le donne.
Necessità di interventi decisivi da parte delle autorità
Tutto questo è accaduto dopo che nel dicembre scorso una trentina di ragazzi ha intonato in coro “Stupro, stupro”. Il tutto è accaduto mentre era a bordo di un pullman guidato da una donna e dove c’era anche una pattuglia della Polizia Locale. In gennaio un’altra autista è stata aggredita da un passeggero, poi fuggito.
Sui mezzi ci sono telecamere, c’è il panic button che consente alle Forze dell’Ordine, una volta attivato, di vedere cosa sta accadendo. E ai controllori verranno date le body cam, ma sembra che non basti. Gli autisti Hanno raccolto la solidarietà di Luca Zaia. La situazione richiede interventi più incisivi per garantire la sicurezza degli autisti e dei passeggeri. Le misure attuali sono insufficienti, e il sostegno delle autorità è cruciale per risolvere il problema.
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