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Tragedia a Trebaseleghe: Francesca ha lottato contro il padre assassino

La figlia ha cercato di difendersi in tutti i modi dall'ira del padre. Sono questi i risultati dell'autopsia sul suo corpo. Le autorità continuano a non credere alla rabbia verso la sua ex come movente per Pontin

Si è difesa con tutte le sue forze Francesca la quindicenne uccisa dal padre Alessandro Pontin domenica nella tragedia a Trebaseleghe.

Tragedia a Trebaseleghe

E’ quanto sta emergendo dall’autopsia in corso sui tre copri trovati dal fratello dell’omicida suicida in un lago di sangue nell’abitazione dell’uomo. L’anatomopatologo Giovanni Cecchetto ha trovato segni sulle braccia che la ragazza ha usato come scudo fra sé e il coltello brandito dal padre e i colpi inferti sono numerosi, poi Pontin è riuscito a prevalere e ha raggiunto la giugulare.

Gli inquirenti non credono alla rabbia verso la moglie come movente

Anche alla luce della dinamica terribile gli inquirenti tendono a non ritenere del tutto plausibile come movente il rancore che l’uomo provava nei confronti dell’ex moglie per la separazione e per questo le indagini proseguono. Si attendono gli esiti delle analisi sui corpi del secondo figlio Pietro e su quello dell’omicida Alessandro.

Una volta terminate tutte e tre le autopsie le informazioni verranno immediatamente depositate sul tavolo del pm Sergio Dini. Restano il vuoto e il dolore di una tragedia che ha colpito brutalmente le comunità di Trebaseleghe e San Giorgio delle Pertiche.

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