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Ticket d’accesso a Venezia: come verranno controllati i turisti?

Nella prima diretta de "Il Fatto di Luigi Gandi" gli ospiti si sono trovati a parlare della tassa d'ingresso a Venezia, bollette e burocrazia.

Nella prima diretta de “Il Fatto di Luigi Gandi” gli ospiti si sono trovati a parlare del ticket d’accesso a Venezia, bollette e burocrazia.

Le parole di Silvia Favaretto sul ticket d’accesso a Venezia

“C’è una cosa di cui mi preme parlare, quello che abbiamo visto è che sono previsti circa 120 milioni di euro per creare cinque piattaforme metropolitane. Una di quelle incluse nella cifra è la piattaforma per la sicurezza che prevede di implementare la videosorveglianza attraverso i servizi di video analisi e di rilevazione di dati biometrici. Ciò vuol dire che una persona cammina e passeggia per la città e a seconda del suo modo di porsi possono rilevare ed ipotizzare addirittura dei comportamenti.

Dovrebbero arrivare addirittura anche a coprire tutta l’area metropolitana, di fatti gli accessi di questa area già sono delimitati e sono già muniti di telecamere perchè comunque ci sarà un controllo delle auto che entrano ed escono in direzione Venezia, dicono per controllare eventuali blocchi di traffico e incidenti. A me viene come la sensazione di cappio al collo, non dimentichiamoci che esiste una agenda 2030 e uno dei punti di questa agenda che si chiama gol è il numero 11 e parla di città e comunità sostenibili.

Parlano delle città da 15 minuti, la città verrà suddivisa a fette dove in ogni fetta il cittadino potrà muoversi nell’arco di 15 minuti e avrà tutti i servizi necessari, non avrà bisogno dell’auto ma bicicletta e bicicletta elettrica. L’auto dovrà rimanere fuori dal perimetro e sarà anch’essa elettrica. E’ scritto anche in questo progetto che chi uscirà dalla città avrà diritto a 100 uscite all’anno.”

Lo sfogo di Luigi Gandi e le parole di Adriano Battistuzzi

“L’altro giorno è venuto a trovarmi un mio amico e mi ha raccontato che il monopattino ha preso fuoco e i pompieri non sono riusciti a spegnerlo. Gli ha bruciato la Mercedes nuova, questo per dire che le macchine elettriche quando prendono fuoco non le spegni più. Tutto sto futurismo che si inventa le cose, un pieno di corrente elettrica costa il doppio della benzina e poi non ci sono le colonnine. Se prendono fuoco quelle macchine là neanche i pompieri le spengono.” dice il conduttore.

A seguire l’intervento di Adriano Battistuzzi “C’è un paradosso, la macchina ibrida consuma molto di più perchè si deve portare appresso, nel momento in cui va a motore termico, tutto il peso delle batterie. Consuma molto di più perchè ha una tara molto più grande quindi il trasporto comporta maggior consumo nel momento in cui va a motore termico.

Ma poi nel momento in cui dovessero anche decidere e accettare questa forma di entrata controllata, com’è che fanno a controllare?”

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