Il Fatto

Venezia, con il ticket d’accesso il problema della libertà

Nella prima diretta televisiva de “Il Fatto di Luigi Gandi” gli ospiti si sono trovati a parlare dell’ingresso a pagamento a Venezia, bollette e burocrazia.

Nella prima diretta televisiva de “Il Fatto di Luigi Gandi” gli ospiti si sono trovati a parlare dell’ingresso a pagamento a Venezia, bollette e burocrazia. Il tema della discussione è quello della presenza massiccia di persone che affollano le aree più conosciute di Venezia, con gli interventi non solo degli ospiti ma anche dei cittadini.

Turisti ammassati nei punti focali di Venezia

Gli ospiti discutono sul fatto che durante eventi che attirano attenzione nazionale e internazionale, Venezia viene inondata da masse di persone, e in questi casi secondo il regolamento verrebbe applicato il bollino nero. “Il problema del controllo nelle grandi manifestazioni in qualche modo è stato risolto”. Afferma Laura Fincato, ponendo l’esempio del Redentore. Per assistere, difatti, bisogna effettuare una prenotazione e soltanto un certo numero di persone era ammesso in piazza.

Silvia Favaretto interviene “E magari chi doveva lavorare non poteva entrare”. Laura Fincato ribadisce che non in tutta Venezia esiste questo problema dell’accalcarsi, le zone invivibili sono soprattutto Rialto e San Marco. “Forse bisognerebbe fare dei progetti di tipo diverso, cioè incentivare la città, le altre aree” sostiene Silvia Favaretto. “Entrate da punti diversi, non soltanto da Santa Lucia, dal ponte” concorda Laura Fincato.

Le parole dei cittadini

Con la chiamata di un cittadino di Belluno, viene fatto presente che il problema è che tutte le proposte sono finalizzate a sperimentare i limiti individuali che verranno posti alla popolazione. Viene sottolineata l’importanza dell’agenta 2030 e del progetto C40 creato nel 2016 e uscito dall’Agenzia Europea dell’Ambiente.

GUARDA ANCHE: Ticket d’accesso a Venezia: come verranno controllati i turisti?

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